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Auto elettriche: la Cina punta a prendersi l’Europa
La Cina mira a prendersi l’Europa anche per quanto riguarda il mondo delle auto elettriche e i risultati si vedono già ora.
Con l’avvento dell’elettrico, la Cina si prefigge di conquistare anche il mercato automobilistico europeo con un plotone di brand, oggi noti perlopiù a una nicchia di conducenti. Lo Stato asiatico, il numero due nella fabbricazione dei veicoli a batteria, dietro solo alla Germania, punta a conquistare il Vecchio Continente. E i dato lo attestano in maniera chiara. Secondo Jato Dynamics, le immatricolazioni dei mezzi full electric sono aumentate dell’11 per cento ad agosto e il 20 per cento proviene dalla terra dei dragoni, in proprio o sotto mentite spoglie. In aggiunta, rispetto all’agosto del 2021, le auto elettriche cinesi hanno segnalato uno sviluppo del 78 per cento, mentre quelle fabbricate in Europa non sono andate oltre a un più 17 per cento.
Ad avviso dell’istituto inglese, “la rapida crescita dei veicoli elettrici di fabbricazione cinese in Europa è un primo indicatore di come, prima o poi, giocheranno un ruolo chiave nel mercato globale“. Ciò anche poiché in Europa i modelli a batteria rimangono tuttora parecchio più costosi rispetto alle controparti a benzina, mentre il punto di pareggio in Cina lo si è raggiunto tra il 2017 e il 2018 e da anni comprare un EV è generalmente più conveniente.
In proprio o sotto mentite spoglie
Jato Dynamics fa poi delle puntualizzazioni al fine di comprendere fino in fondo la portata del fenomeno attuale. Innanzitutto, quasi la metà del complessivo realizzato in Cina e venduto in Europa è costituito dalle Tesla Model 3 e Model Y, che escono dalle Gigafactory di Shanghai. Inoltre, alle rilevazioni di agosto hanno contribuito pure la Dacia Spring e alcune vetture MG. In buona sostanza, esemplari costruiti sì nel Paese asiatico ma sotto un altro marchio.
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