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Auto elettriche, cresce l’offerta e si abbassa il prezzo: lo studio
La crescita delle vetture a batteria ha subito un rallentamento nel 2024. E con l’avvento di Trump le cose potrebbero peggiorare.
La crescita delle auto elettriche ha subito un rallentamento nell’ultimo anno, con un aumento globale di “sole” 1,2 milioni di unità rispetto ai 7,4 milioni del periodo 2019-2023. Il prezzo medio delle vetture elettriche, però, continua a diminuire: nell’Eurozona è sceso del 15% dal 2018 al 2024, mentre i costi delle auto endotermiche sono aumentati del 7%.
In Italia, dove la quota di mercato per le BEV è ferma al 4%, il prezzo medio delle auto elettriche è ancora del 25% superiore rispetto a quelle tradizionali, ma il gap si sta riducendo grazie all’arrivo di modelli più economici, sotto i 30mila euro. Secondo lo studio di JATO Dynamics, il 2025 potrebbe segnare un cambio di rotta per i segmenti A e B, con una maggiore accessibilità economica per i consumatori italiani.
Le sfide dell’industria automotive e la transizione elettrica
L’evento “From 100% to 5%”, organizzato da Motor1.com e InsideEVs, ha fatto luce su queste dinamiche, coinvolgendo 12 modelli elettrici testati sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Il dibattito ha messo in evidenza l’importanza di sostenere l’industria italiana, con il 20% delle aziende di componentistica già attive nel settore elettrico. Tuttavia, la competitività dell’Europa resta in bilico rispetto alla Cina, dove i prezzi medi delle auto elettriche sono del 126% più bassi rispetto all’Italia.
Gli esperti, tra cui Gianmarco Giorda di ANFIA e Andrea Cardinali di UNRAE, hanno sottolineato la necessità di crediti d’imposta per ricerca e innovazione, politiche fiscali favorevoli per le auto aziendali e lo sviluppo di infrastrutture di ricarica capillari.
Innovazione, design e prospettive per il futuro
Il futuro della mobilità elettrica non riguarda solo le auto, ma anche l’intersezione tra tecnologia e design. Durante l’evento, Pininfarina ha presentato “Orbis”, un simbolico oggetto di design che incarna la circolarità e l’armonia tra natura e tecnologia, omaggiando gli operatori che stanno guidando la transizione ecologica.
Come ha osservato Francesco Naso di Motus-E, il 2025 sarà un anno cruciale: la parità di prezzo tra endotermico ed elettrico nei segmenti più alti è vicina e le politiche stabili potrebbero ampliare ulteriormente la platea dei consumatori. Ma se il futuro della mobilità sembra sempre più elettrico secondo determinate ricerche, la realtà dei fatti cozza contro tali previsioni di crescita.
Ombre all’orizzonte per le elettiche
Un colpo duro ai fautori delle auto a batteria l’ha dato la vittoria alle elezioni presidenziali americane di Donald Trump che, sebbene amico di Elon Musk, ha annunciato nel suo discorso inaugurale la cancellazione degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, il potenziamento della produzione automobilistica statunitense e il ritorno massiccio all’estrazione petrolifera, nonchè l’abbandono delle politiche green. E le scelte strategiche americane non possono non avere un’influenza anche nel Vecchio Continente.
Poi c’è il problema dei costi: il prezzo medio di una vettura elettrica in Italia è oggi di 67.058 euro, di gran lunga fuori dalla portata di buona parte delle famiglie. E i modelli cosiddetti low-cost elettrici, sono perlopiù city car dall’autonomia non eccelsa, certamente non adatte per una coppia con bambini. Insomma, chi sosteneva che il 2024 sarebbe stato l’anno delle elettriche, ora sostiene che lo sarà il 2025. Vedremo. Intanto Volkswagen ha annunciato che per quest’anno non presenterà nuovi modelli a batteria, concentrandosi su quelli endotermici. Non esattamente un segnale incoraggiante per le auto alla spina.
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