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Auto elettriche: ancora indietro l’Italia, volano Norvegia e Cina
Ecco il rapporto sulle auto elettriche, scopriamo com’è la situazione globale e ma soprattutto per l’Italia.
Il processo di transizione ecologica, riguardante il passaggio dalle endotermiche alle elettriche è molto particolare per quanto riguarda le auto. La mobilità elettrica in Italia viene raccontata dalla nuova indagine di EY chiamata EV (Electric Vehicle) del centro di studio di Country Readiness Index.
Lo studio va a classificare i 14 paesi principali nel mercato delle vetture. Utilizzando tre criteri: l’offerta del mercato, la normalization in vigore negli Paesi presi in esame e la richiesta da parte dei consumatori.
I dati di questo studio mandano subito la Cina in testa, ecco come riferito da hdmotori.it: “mantiene la prima posizione per quanto riguarda i progressi realizzati in termini di veicoli elettrici dove, sia a livello manifatturiero che infrastrutturale, consolida saldamente la propria leadership assecondata anche da un mercato interno in cui oltre il 51% dei consumatori intervistati è intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico come prossima vettura“.
Poi la Norvegia con la maggior rete di rifornimenti elettrici e l’espansione quindi dei veicoli elettrici.
Il bel paese
L’Italia per quanto riguarda l’incremento delle auto elettriche si piazza solo al dodicesimo posto, come riferito da hdmotori.it Giovanni Passalacqua spiega i contenuti dell’indagine EY (Chiamata EV): “L’indagine EY fotografa un Paese che, nonostante le sfide che sta affrontando, sostiene lo sviluppo dell’e-mobility grazie a una serie di iniziative recentemente intraprese e può contare sull’impegno di tutto il settore nel rispondere ai bisogni del consumatore. Secondo la nostra indagine, solo per il 24% degli italiani la difficoltà legata alla ricarica di un veicolo elettrico influisce sull’acquisto.“
Conclude in questa maniera: “Un dato che è più basso rispetto ad altri paesi. Tuttavia, il caro energia e la spinta inflazionistica, potrebbero frenare lo sviluppo del mercato. Per sostenere e accelerare lo sviluppo del settore nel medio-lungo termine sarà fondamentale la semplificazione normativa, oltre a far convergere incentivi e interventi di investimento pubblico con iniziative industriali esistenti e future sul territorio.“
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