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Giorgetti: “Non solo auto elettrica in futuro”
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ribadisce che il futuro della mobilità non è formato solo dall’auto elettrica.
Qualche giorno fa la commissione Ambiente al parlamento europeo ha espresso opinione favorevole circa lo stop alle auto termiche dal 2035. La prossima seduta sarà plenaria e resta ancora da capire quale sarà la posizione dei singoli Stati membri. Intanto, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ribadisce la posizione prevalente nell’esecutivo riguardo all’auto elettrica.
Intervenendo al Forum Verso Sud di Sorrento, il titolare del dicastero, ha dichiarato: “Io rivendico con orgoglio di non aver voluto firmare il Cop26, che stabiliva l’ineluttabilità dell’elettrico come destino per quanto riguarda l’automotive”. L’idea più diffusa tra i piani alti della nostra penisola può essere riassunta in un ‘no al tutto elettrico’.
Il riferimento di Giancarlo Giorgetti è al passato per l’auto elettrica, che ha raccolto l’adesione di vari Stati, europei e non, nel corso dell’ultimo vertice organizzato dall’Onu sul clima, andato in scena a Glasgow, in Scozia, lo scorso novembre. Qui l’Italia ha preferito chiedere tempo prima di prendere una netta posizione e compiere il passo successivo, salvo poi fare marcia indietro.
Adesso la massima autorità del Mise torna sul tema ribadendo la sua concezione sul futuro dei motori: la totale elettrificazione “significherebbe consegnare a un grande Paese, di cui non faccio il nome, la nostra sovranità in materia di automotive nel giro di vent’anni, come abbiamo fatto per il gas con la Russia”. In maniera nemmeno troppo velata, il commento è relativo alla Cina.
In difesa del principio di neutralità tecnologica
“Difendiamo il principio di neutralità tecnologica a favore dei biocarburanti e dell’idrogeno – ha continuato –, per cui è necessario poi garantire un sistema infrastrutturale. Lo Stato deve dare la possibilità di fare rifornimento. Credo che la tecnologia vada molto più veloce della politica e non capisco perché la politica debba dire che il destino sia semplicemente quello dell’elettrico. Sono convinto che l’idrogeno farà dei progressi significativi e sarà competitivo”.
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