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Auto diesel, brutte notizie: non potranno più circolare. Ecco dove

Il 1° ottobre scatta il blocco delle auto diesel Euro 5 in alcune regioni italiane. Scopriamo cosa cambierà per gli automobilisti e le misure previste.
A partire dal 1° ottobre 2025, una parte d’Italia vivrà una svolta significativa in tema di mobilità sostenibile. Infatti, fino al 15 aprile 2026, e poi annualmente dal 15 settembre al 15 aprile dell’anno successivo, sarà vietata la circolazione delle auto diesel Euro 5. L’accordo, sottoscritto dal governo e dalle regioni coinvolte, punta a ridurre le emissioni di polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria, ma per molti automobilisti rappresenterà una sfida significativa.
Il precedente e la proroga del 2023
Il blocco delle auto diesel Euro 5 avrebbe dovuto entrare in vigore già dal 1° ottobre 2023, ma un intervento del governo ha concesso una proroga fino al 30 settembre 2025. Nel frattempo, le regioni hanno dovuto adottare misure alternative per il miglioramento dell’aria, come l’installazione di cappotti termici alle abitazioni e ai condomini e l’introduzione di bus elettrici. Questo rinvio è stato anche il risultato di un provvedimento governativo che ha permesso alle regioni di rivedere le proprie misure, includendo alternative al blocco delle auto, al fine di ridurre le emissioni in modo equo per tutti.
Le soluzioni alternative e le implicazioni per gli automobilisti
A fronte del divieto che entrerà in vigore nel 2025, i residenti che dipendono dalle auto diesel Euro 5 potrebbero subire gravi penalizzazioni. Le soluzioni alternative saranno al centro del dibattito tra il governo e le regioni: il blocco delle auto a gasolio potrebbe essere attenuato da misure che ne riducano le emissioni inquinanti, mantenendo però il miglioramento della qualità dell’aria. Se queste alternative non dovessero essere sufficienti, il blocco sarà irrevocabile. Le multe per chi violerà il blocco saranno di 168 euro, con sospensione della patente in caso di recidiva.
Il futuro della mobilità in Piemonte e nel Bacino Padano
Il provvedimento, seppur pensato per migliorare la qualità dell’aria, sta generando timori tra i proprietari di auto diesel Euro 5 residenti nelle regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna). In Piemonte, ad esempio, saranno 250.000 le vetture che non potranno circolare più liberamente nelle aree urbane al di sopra dei 30.000 abitanti, pari all’8% del parco auto regionale. Con il passare del tempo, è probabile che il blocco si estenda ad altri modelli e a nuove categorie di veicoli inquinanti. Tuttavia, il governo e le regioni sperano di ridurre significativamente le emissioni attraverso soluzioni come l’elettrificazione dei mezzi pubblici e il miglioramento delle infrastrutture di ricarica. Ma, fino ad allora, gli automobilisti si troveranno a fronteggiare un cambiamento importante nel loro quotidiano.

Conclusioni e impatti economici
Il blocco definitivo delle auto diesel Euro 5 rappresenta un cambiamento significativo per le città del Bacino Padano, che dovranno adattarsi a un modello di mobilità differente, sicuramente poco sostenibile per i cittadini che non hanno la disponibilità economica per sostituire la propria auto. Tuttavia, la sfida per le istituzioni è quella di conciliare la necessità di migliorare la qualità dell’aria con le esigenze quotidiane degli automobilisti. Gli incombenti provvedimenti, come gli incentivi per la rottamazione o l’introduzione di tecnologie più verdi, sono cruciali per il successo di questa transizione.
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