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Auto a benzina, il rincaro non si ferma: pieno sopra i 2 euro
Mentre il pieno delle auto a benzina supera i 2 euro/litro, si fa sempre più strada la possibilità di un nuovo sciopero di Conftrasporti.
Il prezzo superiore ai 2 euro al litro per le auto alimentate da benzina fa sorgere parecchi dubbi circa la convenienza delle vetture. Mentre il gasolio veleggia su valori lievemente più bassi, comunque oltre l’asticella dell’euro e novanta, i modelli elettrici hanno una soglia d’accesso proibitiva. Nonostante le conclamate virtù a lungo termine, il prezzo di listino è troppo elevato per molte famiglie. E se ci aggiungiamo le spese necessarie per caricarle a casa non abbiamo un quadro incoraggiante. Volendo resta il GPL, tuttora sotto l’euro al litro. Chi dispone di tale tipologia di veicolo lo sta prediligendo per le proprie trasferte, in attesa del ritorno del petrolio a valori accettabili.
Secondo le informazioni raccolte da Staffetta Quotidiana, la benzina self service si trova in media attorno ai 2,015 euro al litro, il diesel a 1,936. Le cifre crescono al servito, tra i 2,136 della benzina e i 2,063 del diesel. Un’eccezione è costituita dal Gpl servito, a quota 0,830, mentre il metano al servito è a 1,830. I numeri hanno agitato la categoria dei trasportatori. Pasquale Russo, a nome di Conftrasporti, ha aperto alla possibilità di ulteriori scioperi spontanei, davvero significativi laddove crescessero in quantità e frequenza.
Una matassa da sbrogliare
Tutto ciò avviene in un clima contraddistinto, sotto il piano politico, dal pronunciamento degli ultimi giorni del Parlamento Europeo. L’organismo comunitario, come vi avevamo già fatto presente, ha approvato il bando per le auto endotermiche a partire dal 2035. Comunque, di questo passo l’estinzione avverrebbe pure senza ulteriori pressioni dei poteri forti. Il Governo ha il compito di sbrogliare una matassa ingarbugliata a sufficienza. Ciò soprattutto a seguito del pessimo rendimento di Piazza Affari e dei conti pubblici da monitorare con attenzione.
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