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Aston Martin riparte da Hallmark: nuova strategia tra performance, ibrido ed esclusività

Aston Martin cambia marcia. Una nuova strategia punta su ibridazione completa e modelli da collezione per rilanciare l’iconico marchio britannico.
Dopo anni segnati da instabilità finanziaria e continui cambi ai vertici, Aston Martin sembra finalmente aver trovato la sua rotta. Con l’arrivo di Adrian Hallmark, ex CEO di Bentley, la casa britannica ha avviato un piano ambizioso che mira a rivoluzionare l’immagine del marchio entro i prossimi cinque anni. La strategia si basa su tre assi portanti: varianti S ad alte prestazioni, ibridazione completa della gamma e serie speciali per collezionisti. Un progetto che combina innovazione, identità storica e attenzione per il cliente premium.
Varianti S: l’evoluzione delle prestazioni
Il primo pilastro della strategia Hallmark è rappresentato dalle varianti S, versioni estreme dei modelli di serie che puntano su potenza, leggerezza e raffinata ingegneria. L’uso intensivo della fibra di carbonio e di materiali leggeri consente una significativa riduzione del peso e una risposta dinamica superiore. Esemplare è la nuova DBX S, SUV di lusso con 45 kg in meno rispetto alla versione 707 e una velocità massima di 311 km/h. Anche la Vantage riceverà una versione S entro fine anno, seguita nel 2026 dalla DB12 e nel 2027 dalla Vanquish S Performance.

Ibridazione totale: tecnologia e prestazioni insieme
Il secondo asse del piano Hallmark prevede l’elettrificazione progressiva dell’intera gamma. L’obiettivo non è solo ridurre le emissioni, ma elevare le performance grazie all’abbinamento tra motori termici e propulsori elettrici. Il primo esempio concreto è la Valhalla, supercar ibrida prodotta in soli 999 esemplari: 1.064 cavalli complessivi, 0-100 km/h in meno di 2,5 secondi e un sistema propulsivo che combina un V8 biturbo da 4,0 litri con due motori elettrici. L’ibrido debutterà anche sulla Vanquish e sulla Vantage entro il 2027.

Serie speciali e elettrico: esclusività e futuro
L’esclusività è il terzo elemento centrale. Aston Martin produrrà modelli unici in tiratura limitata, pensati per una clientela di collezionisti, con dettagli artigianali e numeri di produzione ridottissimi. Il futuro però guarda anche all’elettrico puro, con il primo modello full-electric previsto per il 2030, sviluppato in collaborazione con Lucid per batterie, trasmissione ed elettronica di potenza. Un progetto ancora segreto nelle forme, ma già ricco di aspettative.
La visione di Adrian Hallmark punta a rilanciare il brand mantenendone l’identità ma orientandolo al futuro. Le basi sono solide, l’esperienza non manca e la strategia appare coerente con le esigenze di un mercato in profonda trasformazione. Se Aston Martin saprà rispettare le scadenze e mantenere la promessa di eccellenza, la rinascita potrebbe essere davvero dietro l’angolo.

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