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Assemblea Tesla: conflitto sulla maxi paga di Elon Musk, voci di addio
Il fondo sovrano norvegese e altri azionisti si oppongono al maxi stipendio di Elon Musk, ecco costa succedendo in Tesla.
Secondo quanto riportato da ansa.it, il 13 giugno si terrà l‘assemblea degli azionisti di Tesla, un evento che si preannuncia cruciale per il futuro dell’azienda e del suo controverso CEO, Elon Musk. Il punto focale della discussione sarà il maxi stipendio di 56 miliardi di dollari previsto per Musk, una cifra che ha sollevato numerose critiche da parte di vari investitori, tra cui il potente fondo sovrano norvegese, Norges Bank Investment Management (NBIM).
Il fondo norvegese, che possiede quasi l’1% delle azioni di Tesla per un valore di 7,72 miliardi di dollari, ha dichiarato la sua intenzione di votare contro il pacchetto retributivo di Musk. La loro principale preoccupazione riguarda la “dimensione totale del premio” e le modalità di strutturazione della performance. Questa posizione si allinea con quella di altri importanti azionisti, come il fondo statunitense Calvert, che considera eccessivo il valore del premio nonostante il successo di Tesla.
Le implicazioni per il futuro di Tesla
Le raccomandazioni dei proxy advisor, società specializzate nell’analisi e consulenza agli investitori su come votare nelle assemblee degli azionisti, hanno avuto un impatto significativo. Glass Lewis, uno dei più influenti proxy advisor, ha criticato l’accordo retributivo di Musk, definendolo “eccessivo”. Tesla ha risposto alle critiche di Glass Lewis, accusandoli di omissioni e di utilizzare logiche errate basate su speculazioni.
Una bocciatura del pacchetto retributivo di Musk, seppur consultiva, potrebbe mettere in imbarazzo il CEO, alimentando le voci di un possibile addio alla sua creatura. Secondo alcune indiscrezioni di mercato, Elon Musk potrebbe decidere di lasciare Tesla se il suo compenso venisse contestato in modo significativo. Tuttavia, la presidente di Tesla, Robyn Denholm, ha difeso il massiccio pagamento, sottolineando che è necessario per mantenere alta la motivazione di Musk e garantire una crescita eccezionale per l’azienda.
Il pacchetto retributivo di Musk, originariamente elaborato nel 2018, è stato annullato all’inizio di quest’anno da un tribunale del Delaware, che ha stabilito che gli investitori non erano stati adeguatamente informati sui dettagli chiave. Questo ha aggiunto ulteriori complicazioni in un momento in cui Tesla sta affrontando sfide significative, inclusa la progettazione di un veicolo a basso costo e lo sviluppo di tecnologie di guida autonoma.
Il trasferimento della sede: un futuro in Texas?
Parallelamente alla questione retributiva, Tesla ha proposto il trasferimento della sua sede dal Delaware al Texas. Questa proposta sembra avere un ampio sostegno, poiché molti ritengono che offrirà una migliore piattaforma per l’innovazione. La presidente Denholm ha esortato gli azionisti a votare a favore del trasferimento, citando la posizione favorevole dei legislatori e dei tribunali texani riguardo alle questioni di diritto societario.
Anche il fondo norvegese e Calvert hanno espresso supporto per il trasferimento, vedendolo come un passo positivo per il futuro dell’azienda. L’assemblea del 13 giugno si preannuncia quindi come un evento decisivo, non solo per il destino del compenso di Musk, ma anche per la futura direzione strategica di Tesla.
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