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Altro che Sorpassometro, in Autostrada arriva il Navigard: cos’è e come funziona
Navigard: il nuovo ecosistema di controllo autostradale

L’evoluzione del sistema di controllo sulle autostrade italiane è imminente con l’introduzione di un dispositivo innovativo.
Si tratta del Navigard, un sistema tecnologico avanzato che promette di rivoluzionare la sicurezza e la gestione del traffico sulle reti autostradali nazionali.
Il Navigard non sarà un semplice sostituto del tutor, ormai prossimo al pensionamento, ma rappresenterà un vero e proprio ecosistema interconnesso di tecnologie in grado di monitorare il traffico in modo molto più accurato e sofisticato. A differenza del tutor, che si basava esclusivamente sul calcolo della velocità media tramite ponti installati a distanza, il Navigard integra molteplici strumenti di rilevazione.
Oltre al consueto calcolo della velocità media, il sistema utilizzerà radar e videocamere in grado di registrare anche la velocità istantanea, proprio come un tradizionale autovelox. Questo consente un controllo più puntuale e dinamico, con la capacità di intervenire in tempo reale su eventuali violazioni.
Controllo avanzato dei mezzi pesanti e sicurezza stradale
Una delle novità più rilevanti del Navigard riguarda la gestione del traffico dei mezzi pesanti. Attraverso radar dislocati lungo la rete autostradale, il sistema sarà in grado di individuare veicoli che transitano nella corsia di sorpasso, una pratica vietata per i mezzi sopra una determinata massa. Non solo: grazie a sensori integrati nel manto stradale, il Navigard potrà effettuare la pesatura in tempo reale dei veicoli pesanti, identificando quelli che superano i limiti consentiti e predisponendo un blocco immediato.
Questi dati saranno raccolti e analizzati in una control room inaugurata a Roma lo scorso luglio, dotata di server locali e distribuiti che garantiscono un incrocio efficace e tempestivo delle informazioni. L’implementazione di questa infrastruttura tecnologica permette al sistema di essere non solo più efficiente nel rilevare infrazioni, ma anche più flessibile nel riconoscere situazioni di pericolo, come ostacoli improvvisi sul manto stradale, tentativi di frode ai caselli o veicoli che procedono contromano, un problema particolarmente grave e sempre più attenzionato.

Il nuovo sistema Navigard è atteso in fase operativa già nel 2026 sulle prime tratte autostradali italiane, con un’estensione progressiva prevista per il 2027. Questa evoluzione tecnologica segna un passo significativo verso un controllo più capillare e integrato della circolazione su strade ad alto scorrimento, con potenziali benefici in termini di sicurezza e rispetto delle normative.
Sul piano pratico, il sistema nasce in un contesto di crescente necessità di monitoraggio efficiente, vista anche la diffusione di mezzi sempre più pesanti e la complessità della gestione del traffico su una rete autostradale che si estende per oltre 7.400 km. La combinazione di tecnologie radar, sensori stradali e videocamere, unita ad una struttura di controllo centralizzata, rappresenta un salto di qualità rispetto agli strumenti tradizionali.
Reazioni e dibattito pubblico
L’annuncio del Navigard ha generato un acceso dibattito tra gli utenti della strada e gli esperti del settore. Da una parte, si sottolinea come il sistema possa contribuire a migliorare la sicurezza stradale riducendo incidenti e comportamenti pericolosi. Dall’altra, non mancano critiche ironiche e scetticismi legati all’eccessiva moltiplicazione di sistemi di controllo che, secondo alcuni, rischiano di diventare strumenti prevalentemente punitivi e fonte di entrate per le casse dello Stato piuttosto che veri deterrenti.
C’è chi suggerisce che una semplice osservanza rigorosa dei limiti di velocità, ad esempio mantenendo i 130 km/h in autostrada con il cruise control, potrebbe di per sé migliorare molto la sicurezza senza la necessità di tecnologie invasive. Tuttavia, la realtà del traffico spesso mostra comportamenti non conformi, con numerosi veicoli che superano ampiamente i limiti, alimentando la necessità di sistemi di controllo più sofisticati.
Il Navigard potrebbe quindi rappresentare un passo importante per il futuro della mobilità italiana, con un modello di sorveglianza capace di integrarsi con le esigenze di sicurezza, efficienza e regolamentazione del traffico su scala nazionale.
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