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Airbag Takata, la situazione preoccupa: tutti i modelli coinvolti

Resta ancora scottante la questione airbag Takata: ecco tutti i modelli coinvolti da questa situazione allarmante.
I richiami ricevuti da Stellantis non sono affatto giunti per caso. La questione airbag Takata è ormai di dominio internazionale, e riguarda anche molti altri modelli usciti nell’ultimo periodo. Ma prima, è doveroso fare un breve passo indietro fino al principio.
Sono stati riscontrati numerosi difetti di fabbricazione, da parte dell’azienda che ha prodotto e venduto ai fornitori quanto uscito dalle loro fabbriche. E questa è una situazione ovviamente delicata, essendo un dispositivo di sicurezza importante.
Attenzione a questi veicoli
Riguardo alla Audi, i modelli da tenere sotto controllo sono questi:
- A3 (2006-2013)
- A4 (2005-2008)
- A4 Cabrio (2007-2009)
- A5 (2010-2011)
- A5 Cabrio (2010-2011)
- A6 (2005-2011)
- Q5 (2009-2012)
- R8 (2016-2017)
- TT (2015-2017)
Per quanto riguarda invece la Citroen, i modelli difettosi sono decisamente di meno:
- 300 (2004-2016)
- Aspen (2007-2009)
- Crossfire (2007-2008)

Non si può dire lo stesso per la BMW, che contano al loro interno numerosi modelli difettosi, tra cui:
- Serie 1 (E81/E82/E87/E88) (06/04/2004 – 29/07/2013)
- Serie 1 (F20/F21) (07/02/2011 – 08/11/2017)
- Serie 2 (F22/F23) (10/07/2013 – 08/11/2017)
- Serie 2 Active Tourer (F45 e F46) (16/06/2014 – 08/11/2017)
- M2 (F87) (24/08/2015 – 23/06/2017)
- Serie 3 (E46) (13/11/1997 – 17/08/2006)
- Serie 3 (E90/E91/E92/E93) (19/10/2004 – 09/09/2013)
- Serie 3 (F30/F31/F34) (17/10/2011 – 17/01/2018)
Ma quando e come ha avuto origine una situazione così problematica? Scopriamolo insieme nel corso del paragrafo successivo.
Ecco cos’è successo in principio
Tutto ha avuto inizio quando sono stati notificati dei casi di airbag inclini a scoppiare. Questo potrebbe rappresentare un pericolo dal potenziale enorme, considerato che le sue parti metalliche potrebbero rischiare di ferire gravemente i passeggeri.
Liberano infatti delle schegge, che ad una velocità così elevata possono anche costituire un pericolo mortale. Attualmente la procedura di richiamo ha previsto la riparazione di oltre 120.000 veicoli soltanto in Italia. E si ipotizza che tutto ciò andrà ancora avanti.
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