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Rimborso assicurazione inferiore a quanto voluto: come aprire una contestazione
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Contestare un rimborso assicurativo auto inferiore alle aspettative è una situazione che può verificarsi frequentemente dopo un sinistro stradale. Quando l’indennizzo proposto dall’assicurazione non copre in modo adeguato i danni subiti, è essenziale conoscere le procedure corrette e i diritti del danneggiato per ottenere un risarcimento equo e proporzionato.
Dopo un incidente, la compagnia assicurativa avvia un iter preciso per stimare e liquidare il danno. Un perito incaricato valuta:
- la reale dinamica e la sussistenza del sinistro;
- l’entità dei danni materiali o fisici subiti;
- il valore economico del risarcimento dovuto.
La normativa vigente stabilisce tempi rigorosi per la comunicazione dell’offerta di risarcimento: un massimo di 60 giorni per danni a veicoli o cose, e 90 giorni se sono coinvolte lesioni personali. La compagnia deve quindi fornire una proposta o motivare dettagliatamente eventuali ritardi o rifiuti.
Cause più comuni di disaccordo sul rimborso assicurativo
Le controversie sulla cifra liquidata possono derivare da diverse motivazioni, tra cui:
- sottostima dei danni materiali o dei costi di riparazione;
- mancata considerazione del deprezzamento del veicolo dopo l’incidente;
- errata valutazione delle lesioni fisiche e dei conseguenti danni biologici o morali;
- esclusione delle spese accessorie come il noleggio di un’auto sostitutiva o il trasporto.
Questi fattori spesso generano un divario significativo tra l’offerta della compagnia e le reali necessità dell’assicurato, spingendo quest’ultimo a contestare formalmente il rimborso.
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Il primo passo è predisporre un dossier completo che supporti la richiesta di revisione del risarcimento. La documentazione fondamentale include:
- preventivi dettagliati di riparazione da officine autorizzate;
- fotografie scattate subito dopo il sinistro che mostrano i danni;
- certificati medici per eventuali traumi o lesioni personali;
- testimonianze scritte e verbali delle forze dell’ordine intervenute;
- modulo di constatazione amichevole compilato.
Questi elementi costituiscono la base per dimostrare l’inadeguatezza dell’offerta ricevuta.
Tentativo di negoziazione diretta con l’assicurazione
Prima di ricorrere a vie legali, è consigliabile inviare una comunicazione formale tramite raccomandata A/R o PEC, esponendo chiaramente le ragioni del disaccordo e allegando tutta la documentazione a supporto. È possibile proporre una controofferta basata su valutazioni tecniche e chiedere un incontro con il liquidatore per discutere la controversia. Molte dispute possono risolversi in questa fase, evitando tempi e costi di un eventuale contenzioso.
Se la trattativa diretta non dà esito, si può attivare la conciliazione, un metodo alternativo previsto da diverse compagnie e dall’IVASS. Qui interviene un conciliatore imparziale che favorisce un accordo tra le parti, offrendo:
- tempi più rapidi rispetto al giudizio;
- costi contenuti o nulli;
- una procedura meno formale e più flessibile.
La conciliazione rappresenta spesso una soluzione vantaggiosa, soprattutto per controversie di modesta entità.
Ricorso al giudice: la via legale
Quando tutte le altre strade sono esaurite, è possibile rivolgersi al tribunale competente per una causa civile. Questa opzione è da considerarsi l’ultima risorsa, poiché:
- comporta tempi processuali lunghi;
- i costi legali possono essere elevati rispetto all’importo in gioco;
- l’esito dipende dalla valutazione del giudice e può essere incerto.
Per aumentare le possibilità di successo, è indispensabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto assicurativo.
Un elemento chiave per tutelarsi è la nomina di un perito di parte indipendente, che affianchi l’assicurato nella fase di perizia e rediga una controperizia tecnica per evidenziare eventuali sottostime. Si tratta di un investimento spesso vantaggioso in termini di incremento dell’indennizzo ottenuto.
Va ricordato che il diritto al risarcimento si prescrive dopo 2 anni dal giorno del sinistro, ma può essere interrotto con l’invio di comunicazioni formali alla compagnia. Nei casi di procedimento penale collegato, la prescrizione è sospesa fino al passaggio in giudicato della sentenza.
Specificità nei risarcimenti per danni alla persona
In presenza di lesioni personali, la valutazione del danno richiede l’intervento di medici specialisti e può coinvolgere sia il danno biologico (temporaneo o permanente) sia quello morale. Inoltre, si possono richiedere indennizzi per la riduzione della capacità lavorativa e il rimborso delle spese mediche documentate. In questi casi, un medico legale di parte è spesso determinante per una corretta quantificazione.
Le compagnie e i tribunali utilizzano tabelle di riferimento, come quelle del Tribunale di Milano o le tabelle ministeriali per lesioni di lieve entità, per standardizzare l’indennizzo. Conoscere questi parametri consente di verificare la congruità dell’offerta e contestarla in modo mirato.
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