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Incidente auto, no al risarcimento in questo caso: oltre al danno la beffa

Quando la legge nega il risarcimento dopo un incidente: ecco il caso che lascia l’amaro in bocca, fai attenzione.
In caso di incidente o danno coperto da assicurazione, la tempestività nel comunicare il sinistro alla compagnia è fondamentale per non compromettere il diritto al risarcimento. Ma cosa succede se si avvisa con ritardo? La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 16320 del 2025 fa chiarezza sulle conseguenze di una denuncia tardiva, distinguendo tra negligenza e dolo, e spiegando quando si rischia di perdere completamente l’indennizzo.
Secondo l’articolo 1913 del Codice Civile, l’assicurato ha il dovere di notificare il sinistro all’assicuratore entro tre giorni da quando è accaduto o da quando ne ha avuto conoscenza. Questo non è un mero adempimento formale, ma un passaggio essenziale affinché la compagnia possa intervenire tempestivamente per verificare le cause, valutare l’entità del danno e attivare misure per limitare le conseguenze negative, secondo il principio dell’“obbligo di salvataggio”.
Un ritardo nella comunicazione può quindi impedire all’assicuratore di fare queste verifiche e di adottare azioni per contenere i danni, con ripercussioni anche economiche rilevanti.
Ritardo nella denuncia del sinistro: le differenze tra colpa e dolo
In caso di ritardo dovuto a semplice negligenza o dimenticanza, la legge non prevede la perdita automatica del diritto al risarcimento. L’articolo 1915, comma 2, del Codice Civile consente all’assicuratore di ridurre l’indennizzo proporzionalmente al danno subito a causa della comunicazione tardiva. Ad esempio, se si segnala dopo settimane un danno da infiltrazione d’acqua in casa, la compagnia può contestare la parte di indennizzo relativa ai danni aggravati dal mancato intervento tempestivo, come la rovina del parquet o di altri elementi strutturali.
Diverso è il caso del ritardo doloso, cioè quando il mancato avviso non è casuale ma frutto di una scelta volontaria. L’articolo 1915, comma 1, del Codice Civile stabilisce che l’assicurato che dolosamente omette di notificare il sinistro o di adottare misure di salvataggio perde del tutto il diritto all’indennizzo. La Cassazione ha specificato che la definizione di dolo in questo contesto non richiede l’intenzione di truffare l’assicurazione. È sufficiente che l’assicurato abbia consapevolmente deciso di non rispettare l’obbligo di comunicazione, indipendentemente dal motivo, anche se non finalizzato a un inganno.

Incidente d’auto (Depositphotos foto) – www.mondo-motori.it
Un esempio tipico è chi, dopo un piccolo incidente stradale, decide di non denunciare subito il sinistro per evitare un aumento del premio assicurativo (malus) e prova a risolvere privatamente la questione. Se l’accordo non va a buon fine e il sinistro viene denunciato tardivamente, l’assicurazione può contestare l’omissione dolosa.
Onere della prova e implicazioni pratiche per l’assicurato
Spetta sempre alla compagnia assicurativa l’onere di dimostrare in giudizio che il ritardo nella comunicazione è stato doloso. Ciò significa fornire prove che l’assicurato era consapevole dell’obbligo di avviso e che ha volontariamente scelto di non adempiervi. Non è quindi sufficiente che il sinistro sia stato denunciato con ritardo: bisogna stabilire un comportamento intenzionale e consapevole, non solo una semplice dimenticanza o negligenza.
La sentenza della Cassazione n. 16320 del 2025 rappresenta un monito importante: rispettare i termini e le modalità di comunicazione del sinistro è un dovere imprescindibile per garantire la corretta tutela dei propri diritti. In sintesi, la giurisprudenza attuale evidenzia due scenari distinti: il ritardo colposo, che può comportare una riduzione proporzionale dell’indennizzo, se l’assicurazione dimostra il pregiudizio subito, e il ritardo doloso, che determina la perdita totale del diritto al risarcimento, anche senza intento fraudolento, ma solo per la scelta cosciente di violare l’obbligo.
Di fronte a un sinistro, la priorità è quindi sempre quella di mettere in sicurezza persone e beni e poi procedere immediatamente a notificare l’evento all’assicurazione, seguendo scrupolosamente le procedure contrattuali e legali. Solo così si può evitare di compromettere la copertura assicurativa e ottenere il giusto risarcimento previsto dalla polizza.
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