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Auto elettriche: pesante crollo delle vendite a luglio
Le vendite delle auto elettriche hanno registrato un pesante crollo in Italia nel mese di luglio, pari al 24 per cento.
Piano coi titoloni. Parlare di auto elettriche in auge è prematuro al giorno d’oggi, quantomeno in Italia. Se ne vendono, invece, sempre meno, come indicano le consegne dei modelli a basse e zero emissioni, crollate del 24 per cento in confronto allo stesso periodo del 2021.
Stando all’associazione di categoria Motus-E, le cause sono la limitazione delle agevolazioni stabilita dall’esecutivo e la mancanza di veicoli, data la risaputa crisi delle materie prime. Inoltre, pesa la scarsa diffusione delle infrastrutture di ricarica in autostrada, con le colonnine installate finora in appena 59 stazioni su 506. Durante il settimo mese dell’anno le immatricolazioni di mezzi con possibilità di ricarica (ibridi plug-in e full electric) si sono attestate a 8.670 esemplari, facendo registrare una flessione del 24,15 per cento in confronto a dodici mesi prima, quando le registrazioni furono 11.431.
Le auto elettriche pure segnano un calo delle targhe pari al 29,30 per cento, chiudendo a quota 3.605. Quelle ibride riportano una contrazione del 20,01 per cento, pari a 5.605 targhe. La quota di mercato delle auto alla spina si ferma al 7,88 per cento.
I punti deboli secondo Motus-E
“Luglio 2022 è il primo mese in cui non si registrano immatricolazioni dovute alle consegne delle auto elettriche incentivate con ecobonus 2021 – spiega Motus-E -. A questo va aggiunto l’effetto della mancanza di prodotto, ovvero delle vetture, drammaticamente legato alla crisi di materie prime, e l’inadeguatezza del sistema di incentivi”.
Motus-E punta il dito contro “la limitazione dell’Ecobonus al solo canale privato”, tagliando fuori le aziende, e “gli attuali limiti di prezzo“, scesi da 50 a 45 mila per le ibride plug-in (più Iva) e da 45 a 35 mila euro per le elettriche. “Stiamo perdendo almeno un 70% della domanda ipotetica di questi veicoli”, denuncia l’organizzazione.
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