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Diess: perché non è più il ceo del gruppo Volkswagen
Herbert Diess non è più il capo del consiglio di amministrazione del Gruppo Volkswagen, una decisione figlia di diversi fattori.
Era il 20 luglio quando Oliver Blume, successore designato per sostituire Herbert Diess alla guida del Gruppo Volkswagen, confermò in veste ufficiale, da ad di Porsche (carica che manterrà almeno per il momento), il rinvio della Macan 2024. Anche un altro modello, stavolta marchiato Audi, in origine previsto entro il 2025, slitterà più avanti: parliamo della vettura che dovrebbe tenere a battesimo la nuova architettura informatica del conglomerato, il cosiddetto progetto Artemis. Gli rinvii segnalavano delle evidenti complicazioni nel processo di transizione ecologica, tanto decantato dai piani alti di Wolfsburg, quanto inapplicato nel mondo reale. Spazientato, il board aveva intimato a Diess di risolvere i problemi inerenti al comparto software Cariad, dandogli una deadline di 3 settimane.
Il cambio al timone è altresì da imputare ai risultati commerciali. In un comunicato diffuso lo scorso 15 luglio, sette giorni prima della cacciata di Diess, il Gruppo Volkswagen sottolineava la positiva crescita delle immatricolazioni degli EV nel periodo gennaio-giugno 2022: il 27 per cento in più del primo semestre 2021. Ma nel successo ha inciso soprattutto la domanda della Cina. Il Paese asiatico è responsabile per un più 247,1 per cento, mentre l’Europa ha registrato un misero più 0,6 per cento. Oltretutto, se analizziamo il secondo trimestre, il mercato nel Vecchio Continente è passato agli archivi con un meno 16,5 per cento.
Le delusioni ID. 3 Golf
Inoltre, la ID.3, colei che avrebbe dovuto promuovere la diffusione degli EV, ha venduto 26 mila unità nel primo semestre, ovvero meno della metà del suv ID.4, tuttavia più costosa. E un altro modello dal peso cruciale nell’offensiva di VW, la Golf di ottava generazione ha riscosso minori consensi della VII. In progettazione quando scoppiò lo scandalo dieselgate, il grosso degli investimenti venne dirottato nella ricerca sull’elettrificazione. Così si decise di riutilizzare la piattaforma esistente e si dovettero apportare pure modifiche all’estetica. L’ennesimo insuccesso del quale ha pagato Herbert Diess.
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