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Mercato auto Europa: Italia fanalino di coda nel primo semestre
Per il mercato auto in Europa a gennaio-giugno 2022 è crisi nera, soprattutto per l’Italia, fanalino di coda tra i major markets.
I dati registrati dal mercato auto in Europa relativi al primo semestre del 2022 offrono un quadro desolante: nel periodo compreso tra gennaio e giugno le immatricolazioni di nuovi veicoli nel Vecchio Continente si sono attestati a quota 5.597.656 unità, in calo del 13,7 per cento in confronto ai primi sei mesi del 2021 e del 33,6 per cento rispetto all’ultimo primo semestre ante Covid, dunque quello del 2019. Preoccupa soprattutto il rendimento registrato dall’Italia, fanalino di coda.
Ogni mercato dell’Europa occidentale ha registrato una flessione nel mercato auto in Europa a gennaio-giugno 2022, ma nessuno ha fatto tanto male come la nostra penisola, dove le consegne sono diminuite del 22,7 per cento, una decrescita in termini di volume seguita da Francia, (meno 16,3 per cento), Germania (meno 11 per cento) e Spagna (meno 10,7 per cento).
In allarme il Centro Studi Promotor
“Anche se il settore dell’auto è in crisi in tutta l’Europa Occidentale, la particolare gravità della situazione italiana richiede da parte di tutti ed anche, naturalmente, da parte delle autorità di Governo, attenzione molto maggiore di quella che finora si è prestata ed interventi decisamente più significativa“, ha detto allarmato il direttore del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano.
L’emergenza sanitaria, il conflitto in Ucraina, l’incremento dei costi delle materie prime e la carenza degli approvvigionamenti hanno generato una situazione drammatica.
Per quanto riguarda i territori non rientranti tra i major markets, gli unici a segnare numeri peggiori sono solo la Lituania, la Danimarca e la Finlandia. Al contrario, chiudono in positivo l’Islanda con il 53,4 per cento, la Romania con il 23,1 per cento e la Bulgaria con il 13,3 per cento. Se preso a esclusivo riferimento il mese di giugno, la stessa Islanda e la Lettonia sono gli unici due Paesi a segnalare una crescita. Infine, tra i mercati sopra le 100 mila vetture, ad aver avvertito meno la crisi è stata l’Olanda.
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