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Noleggio auto per le vacanze: tariffe più care del 67%
I problemi nelle catene di fornitura si fanno sentire anche nel noleggio auto: quest’anno le tariffe sono più care del 67 per cento.
I problemi nelle catene di approvvigionamento e la conseguente scarsità di vetture nuove disponibili, provocata prima dall’emergenza sanitaria e poi aggravata dal conflitto in Ucraina, pesano pure sul settore del noleggio auto. A segnalarlo è la Federconsumatori, che prevede per l’imminente stagione estiva delle tariffe quasi raddoppiate per il noleggio a breve.
Secondo le stime del suo Osservatorio, nella settimana dal 20 al 26 giugno, la cifra da sborsare per un’utilitaria a benzina, senza accessori e copertura assicurativa supplementare, ammonta a 634,52 euro, superiore cioè del 67 per cento in rapporto al prezzo medio del medesimo periodo del 2021, quand’era di 379,22 euro. Il dato – va sottolineato – è emerso prendendo in analisi la politica di quattro grandi compagnie del comparto che operano in aeroporto, stazioni e porti delle maggiori località turistiche della nostra penisola.
Si pensa a manovre speculative
Tra le mete, il conto è più salato nelle città del Mezzogiorno, come Palermo, Olbia, Alghero e Catania dove, ad esempio, da un esborso medio di 567,5 euro nello scorso anno si arriva a scucire 659 euro per lo stesso periodo del 2022. Il rincaro è meno accentuato a Bari dove, indica Federconsumatori, oggi un servizio di noleggio auto costa 549,50 euro, contro i 535 del 2021.
Ma l’importo richiesto è lievitato soprattutto presso le stazioni e gli aeroporti di città che non solo hanno finalità turistica ma anche di scalo per potersi recare in altri luoghi di vacanza. È il caso di Torino, Milano, Roma e Napoli: qui si registra persino un più 100 per cento, in confronto a giugno 2021. A Malpensa, per esempio, ci si aggira sui 633 euro, contro i 260,48 euro del 2021, mentre a Fiumicino si va dai 270 euro ai 602,75.
Alla luce di ciò, Federconsumatori ha comunicato che invierà una segnalazione alle autorità competenti, chiedendo di approfondire le ragioni e, in caso, di intervenire per contenere le speculazioni, che rischiano di pesare sulle famiglie e l’industria.
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