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Sciopero metano auto confermato: giorni e fascia di garanzia
Le associazioni di settore hanno confermato lo sciopero metano auto per inizio maggio. Sarà, comunque, osservata la fascia di garanzia.
Federmetano, Assogasmetano e Assopetroli-Assoenergia confermato lo sciopero metano auto nelle giornate del 4, 5 e 6 maggio 2022. Come preannunciato, le sigle sindacali hanno stabilito l’astensione dalla distribuzione di gas naturale per autotrazione lungo l’intera penisola. Nel corso del periodo interessato sarà comunque osservata la fascia di garanzia mattutina dalle ore 7 alle 9.
L’agitazione ha preso piede una volta ravvisato il sostanziale disinteresse da parte delle istituzioni locali di assicurare un sostegno al settore, come la contrazione dell’Iva dal 22 al 5 per cento, agevolazione peraltro già concessa per gli usi civili e industriali.
La decisione degli organismi segue una situazione delicata. In Italia la filiera del metano conta circa 20 mila addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1 milione e 100 mila famiglie fruitrici, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale. Tutto ciò in aggiunta al 30 per cento di biometano già disponibile in rete per autotrazione.
Dietro il provvedimento la volontà di far arrivare un segnale: il malcontento degli operatori provocato dal rincaro del gas naturale, poi acuitosi con la guerra in Ucraina. Il profondo disagio avvertito ha provocato parecchi disagi per utenti e addetti ai lavori. Ormai le risposte all’emergenza sono irrimandabili e gli autori dello sciopero metano auto sperano che il messaggio sia finalmente recepito.
Richiesta di aiuto
“Il settore del metano per autotrazione chiede un sostegno alle istituzioni per contrastare l’impennata del prezzo del gas naturale, che da mesi si è abbattuta sul comparto e che si è acuita dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina”, recita la nota che le stesse associazioni avevano diramato a inizio mese. Il presidente di Assogasmetano, Flavio Merigo, aveva, inoltre, commentato: “È difficile comprendere le ragioni per le quali il nostro settore sia stato sistematicamente ‘dimenticato’ nelle iniziative di sostegno che, invece, sono state adottate per gli altri carburanti”. Il silenzio del Governo ha condotto alla scelta.
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