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Toyota lascia la Gran Bretagna? L’aut aut
La Toyota pensa di lasciare dopo trent’anni la Gran Bretagna ed ha avvisato Gran Shapps, il segretario ai trasporti britannico.
Toyota, il maggior produttore automobilistico del pianeta, potrebbe prendere una clamorosa decisione: lasciare la Gran Bretagna. La Casa delle Tre Ellissi ne ha dato avviso a Grant Shapps, il segretario ai trasporti britannico. Dopo 30 anni di permanenza nel regno di sua maestà il gigante nipponico starebbe vagliando seriamente l’ipotesi. E andrà fino in fondo, a meno che il Governo non riveda in corsa i propri piani circa la transizione energetica. All’esecutivo si chiederebbe di minimizzare le sue politiche “verdi”, stando alle quali occorrerebbe effettuare un rapido passaggio ai veicoli al 100 per cento elettrici.
Com’è noto, Toyota ha un’idea tutta sua a proposito delle nuove forme di alimentazione. Diversamente dalla massa, il Costruttore avrebbe intenzione di sondare altre piste. Non esistono solo gli EV, ma, per esempio, pure l’idrogeno è una soluzione contemplabile. Inoltre, ad avviso del gigante delle quattro ruote servirebbe un processo graduale.
Da una parte, la clientela avrebbe modo di abituarsi all’idea, dall’altra le stesse aziende saprebbero di aver l’opportunità di affinare le relative proposte. E finalmente godere di infrastrutture di ricarica all’altezza. Che le colonnine siano poche è, infatti, assodiamo. Per ovvie ragioni ne parliamo in riferimento all’Italia, ma l’arretratezza (sebbene con differenti sfumature) è percepibile ovunque, anche nei Paesi apparentemente meglio attrezzati.
A rischio 3 mila posti di lavoro
La notizia del possibile ritiro di Toyota dal Regno Unito è stata data dal Sunday Times. In ballo, il futuro di 3 mila lavoratori operativi nella fabbrica di Burnaston, nel Derbyshire, e nell’impianto di motori di Deeside, nel Galles settentrionale. L’ultimatum giunge mentre il Dipartimento dei trasporti (Ddt) si prepara a imporre obiettivi, che richiedono una crescente percentuale ogni anno di vendite di auto e furgoni nuovi da modelli a zero emissioni a partire dal 2024.
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