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Autopilot Tesla: al via le indagini anche in Germania
Anche in Germania mettono in discussione l’affidabilità del sistema Autopilot di Tesla: il Kba ha richiesto delucidazioni sulla gestione del cambio corsia.
L’Autopilot Tesla finisce “sotto processo” pure in Europa per delle questioni alla sicurezza. Dopo le indagini effettuate dall’Nhtsa americano, stavolta è la Germania, nella figura di Kba, a mettere in discussione l’omologazione europea delle funzioni di guida assistita. Le recenti rilevazioni hanno generato parecchio scetticismo attorno all’azienda di Elon Musk. E di sicure il recente provvedimento assunto dalle autorità tedesche non giova alla reputazione.
Nello specifico, dalla Germania desiderano ottenere alcune delucidazioni sulla gestione del cambio corsia da parte del software per la guida assistita del brand di Palo Alto. Di conseguenza, gli addetti della Kba hanno aperto un apposito canale di comunicazione con l’Olanda. Difatti, qui vengono importati ed esportati (dall’ente regolatore locale) i veicoli Tesla indirizzati al Vecchio Continente.
Finora né la compagnia americana né il Kba hanno diffuso dichiarazioni ufficiali in merito; ciononostante, consiste in una faccenda delicata, dalle ripercussioni potenzialmente significativa se seguita da maggiori indagini. Il campanello d’allarme scattato invita comunque a riflettere sulle reali prospettive della guida autonoma inerente al futuro. Che poi nello Stato di Olaf Scholz provino un certo scetticismo a riguardo è noto da tempo. Già nel 2020 le istituzioni aveva posto il veto sulle pubblicità dove è usata la parola Autopilot e altri riferimenti del genere.
Il precedente della “pubblicità ingannevole”
Nell’estate 2020, ad esempio, il tribunale di Monaco aveva proibito menzioni all’Autopilot nel claim. La segnalazione era partita dal Wettbewerbszentrale, l’organo vigilante tedesco sulla concorrenza sleale, equivalente al nostro Antitrust. Allora la questione non c’entrava direttamente con il tema della sicurezza, bensì sul rischio di illudere la clientela. Secondo l’accusa, le campagne promozionali lanciate da Tesla inducevano a credere l’Autopilot fosse legale e pure disponibile, mentre era in semplice fase Beta.
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