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Fiat ha scartato questa auto, poi è diventata best seller: ora gongola il nuovo marchio

Ma a voi non ricorda una famosa utilitaria? Questa vettura è il più grande rimpianto di FIAT!
Nel panorama automobilistico degli anni ’90, una piccola monovolume presentata da ItalDesign al Salone di Torino nel 1992 ha lasciato un segno indelebile, nonostante il suo iniziale scetticismo da parte di Fiat. Questa vettura, conosciuta come Lucciola, rappresentava un progetto innovativo e lungimirante che, dopo essere stata scartata dal costruttore italiano, ha trovato nuova vita e successo sotto l’egida di un altro brand, molto furbo nel notare la sua potenzialità.
Alla fine del XX secolo, Fiat era alla ricerca di un’erede per la storica Fiat 500, un modello che aveva segnato un’epoca e che necessitava di un rinnovamento. Nel 1992, su richiesta di Fiat, l’Anfia – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – promosse un concorso stilistico per dare forma a questa nuova vettura. Tra i partecipanti spiccava ItalDesign, la prestigiosa casa di design guidata da Giorgetto Giugiaro, che presentò il concept Fiat Cinquecento ID.
Il progetto si distingueva per le sue linee tondeggianti e un design compatto, ideale per la mobilità urbana. La vettura proponeva un tetto apribile in tela, omaggio alla tradizione della vecchia 500, e un abitacolo studiato per ottimizzare gli spazi interni pur mantenendo dimensioni ridotte. Inoltre, sotto il cofano, Giugiaro aveva pensato a una soluzione tecnologica avanzata per l’epoca: un motore bicilindrico diesel affiancato da due unità elettriche, che avrebbero permesso un’autonomia di circa 50 km in modalità esclusivamente elettrica. Tuttavia, questa innovazione non trovò il favore di Fiat.
Da Lucciola a Matiz!
Nonostante le valutazioni positive da parte della critica e degli appassionati che visitarono il Salone di Torino, Fiat decise di non portare avanti il progetto Lucciola, giudicandolo non in linea con le proprie strategie industriali. Fu così che Daewoo, sotto la guida dell’allora presidente Who Woo Choong, colse l’opportunità di acquisire il progetto. Il gruppo sudcoreano Daewoo si impossessò della Lucciola che cambiò ben poco nella versione di produzione di serie, diventando la celebre Daewoo Matiz.
Daewoo apportò alcune modifiche stilistiche, mantenendo l’impostazione generale ma con fari leggermente rivisitati e un design più orientato al mercato globale. La vettura fu lanciata con il nome di Daewoo Matiz, che negli anni seguenti si impose come una delle city car più vendute al mondo, con oltre 2,5 milioni di esemplari commercializzati. Questo successo contribuì a consolidare la presenza di Daewoo anche in Europa e in altre regioni, espandendo significativamente la notorietà del marchio.

Il percorso della Lucciola, da concept italiano a icona sudcoreana, è emblematico delle dinamiche internazionali dell’industria automobilistica e dei cambiamenti tecnologici e stilistici che hanno caratterizzato la transizione tra gli anni ’80 e ’90. Nonostante non sia mai stata prodotta come modello Fiat, la Lucciola rimane uno dei progetti più visionari del periodo, anticipando le esigenze future della mobilità urbana e dimostrando come un’idea possa trovare successo anche al di fuori dei confini nazionali.
La storia della Lucciola e della sua evoluzione in Daewoo Matiz è oggi riconosciuta come uno dei casi più affascinantidi innovazione e trasformazione nel settore automobilistico. Il concept firmato da ItalDesign si colloca tra le cinque vetture che hanno anticipato il futuro dell’auto a cavallo tra gli anni ’60 e ’90, un’epoca in cui molte idee rivoluzionarie non furono immediatamente comprese o valorizzate.
Con la sua forma compatta, l’attenzione agli spazi e l’adozione precoce di tecnologie ibride, la Lucciola rappresentava una visione avanzata della mobilità cittadina, una visione che avrebbe trovato piena realizzazione solo qualche anno dopo, grazie alla lungimiranza e all’audacia di Daewoo. Oggi, a più di trent’anni di distanza, questo modello continua a essere ricordato e apprezzato dagli appassionati di auto come un simbolo di creatività e innovazione nel panorama automobilistico globale: peccato solo che Daewoo abbia smesso di produrre auto a causa di una crisi non causata da questo modello. Ma è un’altra storia di cui un domani, vi parleremo sicuramente.
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