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Nissan in crisi nera, sta chiudendo tutto: a rischio migliaia di lavoratori

La crisi nera che ha colpito Nissan non accenna a rientrare e gli economisti prevedono il peggio. Urge un cambio di rotta o ne faranno le spese a migliaia, non solo clienti.
L’azienda Nissan non ha iniziato esattamente l’anno nel migliore dei modi. Il 2024 si era già aperto con una netta perdita nel fatturato, secondo la nuova direzione di Ivan Espinosa, nuovo CEO che ha il difficile compito di rimettere l’azienda in carreggiata, dovuta ad una disastrosa previsione di mercato degli anni precedenti.
Il marchio si era espanso notevolmente prima di arrivare alla saturazione ed alla crisi ed aveva assunto molti dipendenti ed aperto nuovi impianti aspettandosi di vendere milioni di unità dei nuovi modelli: peccato che questo boom di mercato nel 2024 non è avvenuto, facendo calare drasticamente il fatturato e creando una crisi da cui Nissan prova ad uscire con le unghie e con i denti.
Per alcuni economisti Nissan ha dodici mesi prima di dover addirittura chiudere baracca e, questo è un fatto, ha già venduto uno stabilimento in Russia e trasferito la produzione dallo storico impianto di Oppama a quello di Kyushu, processo che avrà termine entro il 2027 per limitare le spese. Misure forse disperate ma mai quanto quelle che colpiranno i dipendenti dell’azienda giapponese nelle prossime ore.
Nissan si prepara a licenziare migliaia di lavoratori
La casa giapponese non ha ancora finito di effettuare i tagli di cui Espinosa parlava che riguarderanno anche importanti mercati come quello americano e britannico. Per affrontare questa crisi infatti, è imperativo ridurre le spese, a qualunque costo, anche chiudendo strutture che danno lavoro a migliaia di persone purtroppo.

Stando a Formula Passion l’azienda avrebbe annunciato il nuovo piano di taglio dei costi che include la chiusura degli stabilimenti design creativi in California e a San Paolo nonché la riduzione sistematica dell’attività nel centro di Londra. Tutto questo rientra nel piano di ristrutturazione aziendale RE:Nissan in cui l’attività di questi centri sarà dirottata equamente in quattro sedi, Los Angeles, Londra, Shanghai, Tokyo e Atsugi.
Chiaramente, questo porterà sia ad una riduzione della produttività dell’azienda – la casa vuole passare da una capacità produttiva di 3,5 milioni di vetture l’anno a “soli” 2,5 milioni di vetture l’anno – che ad un taglio sul personale. L’azienda stima che entro il 2028, ben 20.000 posti di lavoro saranno tagliati, nella speranza di salvare il marchio portando a termine il piano.
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