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Nissan, vendita di quote imminente crea il caos: cosa sta succedendo

Nissan: l’uscita di Mercedes-Benz e le reazioni del mercato azionario. Cosa sta succedendo.
L’operazione, del valore di circa 47,83 miliardi di yen (equivalenti a circa 280 milioni di euro), riguarda la vendita dell’intera partecipazione del 3,8% che il fondo pensione di Mercedes-Benz deteneva in Nissan. La cessione è avvenuta a un prezzo di 341,3 yen per azione, con uno sconto del 5,98% rispetto al valore di chiusura precedente. Fonti vicine all’operazione riferiscono che la domanda ha nettamente superato l’offerta, con i principali dieci investitori che si sono aggiudicati circa il 70% delle azioni disponibili.
Questa decisione ha colto di sorpresa il mercato, poiché la vendita era stata annunciata solo pochi giorni prima, senza tuttavia fornire indicazioni precise sulle ragioni di una tale dismissione. La mossa è stata interpretata come un segnale di sfiducia nei confronti delle prospettive di rilancio della casa automobilistica giapponese, che continua a confrontarsi con difficoltà strutturali legate a dazi commerciali crescenti e a un calo delle vendite in mercati strategici come Stati Uniti e Cina. A testimonianza di queste problematiche, il bilancio del trimestre chiuso a giugno ha evidenziato una perdita netta pari a 535 milioni di dollari.
Le difficoltà storiche di Nissan e il ruolo dell’alleanza Renault-Nissan
Il recente andamento azionario di Nissan è fortemente influenzato dall’assetto proprietario e dalle tensioni interne che caratterizzano la storica alleanza con Renault. Il gruppo francese detiene infatti una quota di controllo pari al 35,7% della casa giapponese, distribuita tra possesso diretto e trust. Tuttavia, Renault ha recentemente dovuto registrare una svalutazione di ben 11 miliardi di dollari sulla partecipazione, un segnale evidente delle difficoltà congiunturali e strategiche che attanagliano l’alleanza.

Le difficoltà storiche di Nissan e il ruolo dell’alleanza Renault-Nissan – mondo-motori.it
Gli analisti di settore prevedono che Renault procederà a una progressiva riduzione della propria presenza azionaria in Nissan, seppur vincolata da accordi contrattuali che ne impediscono una vendita immediata. L’uscita di Mercedes-Benz dal capitale si aggiunge a queste preoccupazioni, amplificando i dubbi sull’effettiva capacità di rilancio della casa nipponica.
A complicare ulteriormente il quadro vi è l’eredità controversa lasciata dall’ex presidente Carlos Ghosn, la cui gestione è stata segnata da scandali finanziari e da tensioni all’interno dell’alleanza. Il suo modus operandi e la crisi che ne è seguita hanno indebolito la fiducia degli investitori e la stabilità della società.
Il piano di rilancio di Nissan sotto la guida di Ivan Espinosa
Alla guida di Nissan dal mese di aprile, l’amministratore delegato Ivan Espinosa ha presentato un piano strategico finalizzato al ritorno alla redditività. Il programma prevede una drastica riduzione della capacità produttiva, che passerà dagli attuali 3,5 milioni a 2,5 milioni di veicoli entro il 2027, accompagnata dalla chiusura di sette stabilimenti.

Il piano di rilancio di Nissan sotto la guida di Ivan Espinosa – mondo-motori.it
Espinosa ha evidenziato i progressi nei tagli ai costi e l’impegno a rendere l’azienda più efficiente, ma ha anche ammesso che la strada verso la stabilizzazione sarà lunga e complessa. Gli esperti del settore sottolineano che la riduzione graduale della quota di Renault conferma l’indebolimento dell’alleanza storica, mentre Nissan deve affrontare non solo sfide economiche di mercato, ma anche complesse dinamiche politiche interne che ne complicano la governance.
Nel frattempo, il mercato azionario continua a manifestare nervosismo: la volatilità delle azioni Nissan riflette la diffusa incertezza sulla solidità finanziaria e sulla prospettiva futura della casa automobilistica, che rimane una delle principali realtà nel settore automobilistico giapponese, seconda solo a Toyota.
Nissan e Mercedes-Benz: un addio che cambia gli equilibri dell’auto globale
La vendita della quota di Nissan da parte di Mercedes-Benz rappresenta un evento significativo nel contesto delle dinamiche del settore automobilistico globale. Il marchio tedesco, parte del gruppo Daimler e noto per la sua leadership nel segmento premium e luxury, ha deciso di disinvestire da un’azienda che attraversa una fase di profonda trasformazione e incertezza.
Fondata nel 1933 con sede a Yokohama, Nissan Motor Co., Ltd. è una delle principali case automobilistiche mondiali, presente con i marchi Nissan, Infiniti e Datsun. La società è inoltre leader mondiale nella produzione di veicoli elettrici, con modelli come la Nissan Leaf, tra le auto elettriche più vendute al mondo. La partnership con Renault e Mitsubishi rappresenta da decenni un pilastro strategico, seppur oggi messo alla prova da tensioni e rivalutazioni.
Dall’altra parte, Mercedes-Benz, marchio storico tedesco con radici che risalgono al 1926 e parte della Daimler AG, continua a consolidare il proprio posizionamento sul mercato puntando su innovazione tecnologica e veicoli elettrici di alta gamma. La scelta di dismettere la quota in Nissan potrebbe essere interpretata come una strategia di focalizzazione sui propri asset core, in un momento in cui le trasformazioni del settore richiedono investimenti cospicui e mirati.
Il quadro azionario e industriale che si sta delineando mostra quindi una fase di ristrutturazione e ridefinizione degli equilibri nel panorama dell’industria automobilistica, con Nissan chiamata a un difficile percorso di rilancio e Mercedes-Benz a un riposizionamento strategico più concentrato sulle proprie competenze distintive.
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