News
Emissioni auto, l’industria lancia un appello alla Commissione Europea: forte preoccupazione
Le ragioni della richiesta di slittamento delle norme sulle emissioni auto mondo-motori.it

L’industria automobilistica europea torna a sollevare dubbi e preoccupazioni riguardo ai piani stringenti imposti dall’Unione Europea.
Le case automobilistiche europee chiedono un rinvio delle normative attuali, giudicate troppo rigide e poco realistiche, soprattutto in considerazione delle sfide infrastrutturali e tecnologiche ancora irrisolte.
Secondo i principali attori del settore, come Ola Kaellenius, CEO di Mercedes-Benz, e Matthias Zink, CEO di Schaeffler, il percorso verso la completa decarbonizzazione entro il 2035 rischia di essere troppo brusco e penalizzante. Le difficoltà principali riguardano la carenza di infrastrutture di ricarica elettrica adeguate e la dipendenza europea da batterie provenienti da paesi asiatici, che alimentano dubbi sulla sicurezza della catena di approvvigionamento.
Inoltre, i costi di produzione più elevati rispetto ai concorrenti extraeuropei, uniti a dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti, mettono sotto pressione le industrie europee, rendendo complicato mantenere la competitività globale senza rallentare lo sviluppo del settore.
I vertici aziendali ribadiscono il loro impegno a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ma invocano un approccio più graduale e pragmatico, capace di lasciare spazio a diverse tecnologie e non solo ai veicoli elettrici a batteria.
Verso un approccio tecnologico più diversificato per la riduzione delle emissioni
Le aziende europee propongono un modello di regolamentazione tecnologicamente neutrale, che riconosca e valorizzi non solo le auto elettriche a batteria, ma anche le soluzioni ibride plug-in, i motori termici ad alta efficienza, l’idrogeno e i carburanti sintetici. Attualmente, la quota di mercato delle auto elettriche si attesta intorno al 15,6% delle nuove immatricolazioni, mentre i veicoli commerciali leggeri elettrici rappresentano appena il 9%.
Questi dati evidenziano quanto sia arduo un passaggio totale all’elettrico nel breve termine. Inoltre, le tecnologie per camion e autobus a basse emissioni non hanno ancora raggiunto una maturità sufficiente per soddisfare standard così stringenti. Un’imposizione normativa troppo rigida potrebbe quindi avere ripercussioni negative sull’intero comparto, sulla catena produttiva e sull’occupazione, rischiando di frenare la crescita del mercato europeo.
La prudenza emerge anche dal fatto che la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica, aperta fino al 29 settembre 2025, finalizzata a rivedere le regole sulle emissioni e sull’etichettatura dei consumi. Il dialogo in corso con i rappresentanti dell’industria sarà decisivo per definire un percorso che coniughi ambizione ambientale e sostenibilità economica.

L’incontro previsto il 12 settembre a Bruxelles tra i vertici dell’industria e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, rappresenta un passaggio cruciale per il futuro della normativa sulle emissioni. Von der Leyen, che guida la Commissione dal 2019 e ha recentemente avviato il suo secondo mandato, ha posto la transizione ecologica tra le priorità della sua agenda politica, con l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Tuttavia, è evidente la necessità di contemperare questa ambizione con la realtà di mercato e le sfide tecnologiche ancora aperte. La flessibilità nelle normative potrebbe consentire all’industria di mantenere la competitività globale senza compromettere la sostenibilità ambientale.
Il percorso di revisione normativa della Commissione, che coinvolge anche le politiche di etichettatura e di incentivazione, si inserisce in un quadro più ampio di strategie europee volte a sostenere la transizione energetica e la sovranità tecnologica, come evidenziato anche dagli investimenti in infrastrutture e ricerca.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM
