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La vita breve dei motori non è colpa dei conducenti, ma dei produttori: i meccanici svelano agghiacciante verità
Il sistema long life: risparmio o rischio nascosto? mondo-motori.it

I motori moderni, spesso indicati come “a lunga durata”, sono al centro di un dibattito acceso tra automobilisti e meccanici.
Sebbene le case produttrici promuovano con entusiasmo il sistema long life per gli intervalli prolungati tra un cambio olio e l’altro, emergono sempre più segnalazioni di danni precoci e guasti costosi. A svelare le ragioni di questa apparente contraddizione sono proprio gli esperti del settore, che mettono in guardia contro un uso acritico delle indicazioni ufficiali.
Secondo quanto riportato da fonti specializzate come autokult.pl, il sistema long life è stato concepito per ridurre i costi di manutenzione e l’impatto ambientale legato allo smaltimento dell’olio esausto. Infatti, incrementando gli intervalli di sostituzione dell’olio fino a 30.000 chilometri, si riduce la frequenza dei controlli e il consumo di risorse. Tuttavia, questa pratica, pubblicizzata come “moderna” e “comoda”, si traduce spesso in un’accelerazione dell’usura di componenti vitali del motore, come turbocompressori, catene di distribuzione e valvole EGR.
I meccanici sottolineano come la manutenzione dilazionata possa portare a gravi conseguenze: un olio troppo usurato perde velocemente le sue proprietà lubrificanti e protettive, favorendo la formazione di depositi e l’insorgere di malfunzionamenti. In particolare, la frequente mancanza di controlli manuali del livello dell’olio da parte dei conducenti – affidati esclusivamente agli allarmi elettronici – aggrava ulteriormente la situazione, rendendo difficoltosa la prevenzione di guasti.
Il ritorno alle buone pratiche di manutenzione
Gli specialisti raccomandano un ritorno a intervalli più brevi per il cambio dell’olio, suggerendo di non superare i 10-15.000 chilometri, anche quando il libretto di uso e manutenzione del veicolo prescrive diversamente. Questa raccomandazione si basa sull’esperienza pratica e sul rapporto costi-benefici: una manutenzione regolare e scrupolosa è un investimento che può risparmiare spese ingenti per la revisione o la sostituzione del motore.
Il motore, definito spesso “il cuore” dell’auto, richiede cure costanti per mantenere le sue performance e la sua affidabilità. Oltre alla sostituzione dell’olio, fondamentale per lubrificare e raffreddare i componenti, è importante monitorare regolarmente anche altri elementi critici, come il filtro olio, il sistema di raffreddamento e le condizioni della catena di distribuzione.

L’esperienza dei tecnici evidenzia che l’adozione di alcune semplici abitudini può prolungare significativamente la vita del motore. Primo tra tutti, il controllo manuale del livello dell’olio, da effettuare con regolarità, anche in assenza di segnalazioni elettroniche. In secondo luogo, l’osservanza di un programma di manutenzione più rigido, che preveda sostituzioni dell’olio e controlli approfonditi a intervalli ridotti rispetto ai suggerimenti “long life”.
Non solo: evitare utilizzi eccessivamente gravosi del motore, come partenze brusche a freddo o sovraccarichi costanti, aiuta a preservare l’integrità delle parti meccaniche. Infine, affidarsi a ricambi originali e a officine specializzate garantisce una manutenzione di qualità e riduce il rischio di problemi futuri.
La filosofia alla base del sistema long life si ispira a una visione ecologica e di risparmio. Riducendo la quantità di olio esausto da smaltire, si intendeva diminuire l’impatto ambientale delle operazioni di manutenzione auto. Tuttavia, come evidenziano i meccanici, la realtà è più complessa: un motore danneggiato o meno efficiente può comportare consumi maggiori di carburante e emissioni più elevate, vanificando i presunti vantaggi ambientali.
Inoltre, le riparazioni e i ricambi necessari a seguito di guasti prematuri generano ulteriori sprechi di materiali e risorse. Quindi, un approccio equilibrato, basato su controlli regolari e manutenzione preventiva, risulta più efficace anche dal punto di vista ecologico.
Il ruolo del conducente nella manutenzione del motore
La fiducia cieca nella tecnologia e nelle indicazioni elettroniche può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Secondo i meccanici, molti automobilisti tendono a trascurare i controlli manuali e a ignorare segnali precoci di usura, affidandosi esclusivamente ai software di bordo. Questo comportamento, seppur comprensibile nella società digitale odierna, aumenta il rischio di danni gravi e costosi.
Gli esperti consigliano quindi di educare gli automobilisti a una maggiore consapevolezza della manutenzione, promuovendo la cultura del controllo periodico e della cura diretta del proprio veicolo. Solo così si potrà evitare che sistemi come il long life diventino un’incognita per la longevità del motore
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