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Max Verstappen, smacco tremendo: non si riprenderà mai dal colpo

La riflessione si concentra sulla natura del talento di Verstappen, confrontandolo con le leggende del passato.
In un’intervista esclusiva rilasciata a RacingNews365, Jacques Villeneuve, campione del mondo di Formula 1 nel 1997, ha offerto una valutazione approfondita sul ruolo e il valore di Max Verstappen nel panorama attuale della Formula 1. La riflessione del pilota canadese, storico protagonista del Circus, si concentra sulla natura del talento di Verstappen, confrontandolo con le leggende del passato e analizzando l’evoluzione del livello competitivo nella massima serie automobilistica.
Jacques Villeneuve analizza il talento di Max Verstappen
Dal debutto in Formula 1 nel 2015 con la Toro Rosso, Max Verstappen ha progressivamente affermato la sua eccezionale capacità di guida. Passato alla Red Bull nel 2016, il pilota olandese ha vinto quattro titoli mondiali, accumulando 65 vittorie, 117 podi e 44 pole position, numeri che testimoniano un dominio rilevante e in continua espansione. Nonostante la superiorità tecnica della McLaren nella stagione in corso, Verstappen è riuscito a mantenersi competitivo, conquistando due vittorie e interrompendo il duopolio formato da Oscar Piastri e Lando Norris.

Villeneuve, però, invita a una riflessione più articolata sul confronto tra Verstappen e i grandi del passato, sfidando alcune narrative che lo definiscono il più forte di sempre. “Se guardiamo all’era di Ayrton Senna e Alain Prost, ogni anno c’erano almeno cinque piloti con le qualità di Verstappen,” afferma il canadese. “Non è più forte dei grandi del passato, ma oggi è l’unico pilota puro della griglia. Proprio perché non ce ne sono molti altri, spicca e fa la differenza.”
Questa osservazione sottolinea non solo il valore di Max Verstappen, ma anche un cambiamento radicale nella composizione del livello tecnico e competitivo della Formula 1. Mentre in passato esisteva una cerchia ristretta di piloti eccezionali e un secondo gruppo di buoni piloti, oggi il sistema si è evoluto: “Oggi ci sono molti piloti bravi, mentre prima c’erano pochi piloti fortissimi e un gruppo di piloti buoni. È cambiato tutto lo schema,” conclude Villeneuve.
La riflessione di Villeneuve apre un’importante prospettiva sul dominio di Super Max. Il successo del fuoriclasse di Hasselt non sarebbe dovuto esclusivamente alle sue straordinarie capacità di guida, ma anche a un ambiente competitivo profondamente diverso rispetto alle epoche passate della Formula 1.
Nonostante questo, il pilota olandese si distingue per una costanza di rendimento impressionante, una capacità tattica superiore e l’abilità di sfruttare ogni opportunità in pista, qualità che gli hanno permesso di costruire una carriera di altissimo livello. Con ancora molti anni davanti, il suo palmarès è destinato a crescere, rafforzando ulteriormente la sua posizione tra i grandi della disciplina.
In definitiva, il quadro tratteggiato da Villeneuve invita a una rivalutazione del fenomeno Verstappen in una chiave più equilibrata: un pilota che non supera necessariamente i miti del passato, ma che rappresenta oggi l’unico esempio di purezza tecnica e competitiva nell’attuale griglia di Formula 1.
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