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L’auto che ha fatto quasi fallire Fiat: modello celebre, sicuramente l’hai guidata
Una famosa utilitaria della casa automobilistica torinese, nonostante sia ancora oggi presente sulle strade, è costata a essa una marea di soldi. Per quale motivo?

Fondata nel lontano 1899, la Fiat ha avuto un’importanza capitale per quanto concerne l’economia italiana e mondiale. La casa automobilistica torinese è da sempre uno dei simboli del Made in Italy. Dopo aver attraversato decenni di gloria, nel corso degli anni ’90 la Fiat attraversò un periodo di grave crisi. Fu solo Marchionne a riuscire a ridare slancio al marchio.
Nel 2021, poi, la Fiat è entrata a far parte del grande gruppo Stellantis con a capo John Elkann. Al giorno d’oggi il marchio automobilistico italiano concentra la propria produzione principalmente sulle automobili di tipo utilitario, come la Panda, la Tipo, la 500, provando a far crescere i propri numeri anche nell’ambito delle auto elettriche (la Fiat 500 in versione elettrica su tutte).
Sono stati tantissimi i modelli di automobili Fiat ad aver fatto la storia. Oltre alle già citate Panda e 500, anche modelli come la Uno, la 127, la Topolino, la 600, la Punto e tanti altri ancora sono da sempre nell’immaginario collettivo e nella storia del nostro Paese. Nelle prossime righe, però, vogliamo parlare di un’altra vettura targata Fiat, largamente famosa, ma che stava per costare cara all’azienda automobilistica italiana nei decenni scorsi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
L’auto che stava portando al fallimento la Fiat: la storia che non tutti conoscono
Una Fiat che divenne icona nei primi anni del Duemila fu la Stilo. L’utilitaria pensata dalla casa automobilistica torinese non ebbe, però, il successo che i vertici si sarebbero aspettati. I numeri sulle vendite furono discreti, ma le perdite economiche sull’investimento stavano per costare molto caro alla Fiat. E il problema non era dovuto certamente alla vettura in sé, che ebbe un buon impatto sul pubblico.

L’obiettivo della Fiat – al momento del lancio della Stilo – era quello di competere con la Volkswagen Golf. Gli investimenti, dunque, furono massicci. E ciò fu dovuto alla diffusione di tantissimi optional tecnologici a bordo della Fiat Stilo, come la presenza del Cruise Control, del navigatore con schermo a cristalli liquidi, di uno schermo digitale e di tante altre componenti elettroniche all’avanguardia in quel periodo.
La troppa tecnologia presente, però, costò cara alla Fiat. Molti modelli di Stilo, infatti, ebbero diversi problemi di affidabilità e i vari elementi tecnologici presenti causarono l’aumento del peso dell’auto e, di conseguenza, dei consumi. La Fiat dovette presentare una nuova versione dell’auto nel 2005, dotata di meno optional e tecnologie.
In totale, vennero prodotte 790.000 Fiat Stilo in 9 anni. Numeri ben lontani rispetto ai 2 milioni auspicati dalla Fiat. Si narra che l’azienda torinese perse oltre 2.400 euro su ogni Stilo venduta. Complessivamente, gli investimenti su questo modello costarono oltre 2 miliardi di perdite al marchio.
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