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Quanto costava una Ferrari negli anni ’70: oggi la potrebbe comprare chiunque

L’iconicità delle “Rosse” è sempre stata associata al lusso. Ma comparando i prezzi di un tempo la realtà era diversa.
Il nome di Enzo Ferrari resterà inevitabilmente legato in eterno all’eccellenza automobilistica nostrana, tenendo conto di quanto la casa di sua fondazione sia stata capace di cambiare le “regole del gioco“.
Nativo di Modena, la passione di Enzo per le quattroruote risulta particolarmente palpabile già da giovanissimo, quando dopo la Prima Guerra Mondiale lascia la città emiliana per raggiungere Torino: destinazione FIAT.
Il clamoroso rifiuto, la prima enorme delusione nella vita di Ferrari, che col senno di poi si rivelerà determinante nell’opera alla quale sarà in grado di dare vita negli anni a venire, sino al grande esordio in F1 del Cavallino Rampante.
Il momento di svolta, che condusse Ferrari a divenire un vero e proprio status symbol globale, è inevitabilmente da ricercare nel decennio degli anni ’70, quando la Scuderia modenese dominava la scena e possedeva tra i propri ranghi uno dei piloti più grandi del periodo: Niki Lauda.
Per un’eccellenza del mercato sarebbero bastati solo…
E tornando a parlare dell’apice raggiunto proprio nei ’70, all’epoca tra le vetture più esclusive proposte dalla casa automobilista di Maranello sul mercato spiccava la Ferrari 365 GTB Spider. Si trattava di una supercar altamente esclusiva, presentante un motore a 12 cilindri. che secondo la percezione dei cittadini, al contrario di quanto accade molto più frequentemente oggigiorno, rappresentava un risultato eccessivamente elitario, ma soprattutto uno strumento che avrebbe richiesto uno stile di guida di certo non adatto a tutti, bensì unicamente a pochi eletti.
Saranno stati anche questi elementi, correlati all’appetibilità e alla domanda sul mercato, a condurre lo strepitoso modello ad un prezzo di listino pari a 11.250.000 di lire. Per fare una comparazione con l’odierno euro, per accaparrarsi un simile modello negli anni ’70 sarebbero bastati 103.000 euro.

Cinquant’anni dopo, un mercato ormai mutato
Una realtà diametralmente differente rispetto allo scenario odierno, che ha visto il valore delle Ferrari crescere a dismisura, sino a richiedere, per accaparrarsi il top di gamma, circa mezzo milione di euro. E’ il perfetto esempio raccontato dalla SF90, che richiede 473.000 euro ai propri acquirenti, ma il cui prezzo medio può subire anche un incremento significativo se si tiene conto dei differenti optional.
Assurdo pensarlo, dopo aver riavvolto il nastro indietro di cinquant’anni e aver compreso come la vettura di punta lanciata sul mercato nel periodo d’oro del Cavallino Rampante sarebbe, oggi, alla portata di un numero di consumatori ben più ampio. A scriverlo è Tutto Motori Web.
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