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Addio auto nuove: spariscono dal mercato italiano

La crisi del mercato italiano, specialmente quello delle automobili nuove, continua: i numeri sono davvero spaventosi.
Le automobili nuove di zecca sono sempre ppià in difficoltà, quantomeno all’interno del mercato italiano. I fattori possono essere davvero tanti; dall’aumento dei prezzi all’inflazione fino al caro carburante e ai prezzi salati per il pagamento delle bollette.
Insomma, possono essere tante e soprattutto varie le motivazioni che portano papabili compratori a virare su altro.
Specialmente in caso di mancata promozione o sconto relativo all’acquisto di un’automobile. Ma nel dettaglio, come stanno effettivamente le cose? Il quadro, alquanto chiaro, è tutto tranne che positivo, ve lo possiamo assicurare.
Mercato italiano in crisi, auto nuove verso l’oblio
Secondo l’Aci, i passaggi di proprietà di auto usate sono aumentati, con un +3,9% per le vetture a quattro ruote. Numeri, questi, che sono davvero preoccupanti per quanto riguarda il mercato del nuovo. E che ci dicono molto sulle difficoltà attuali di cittadini singoli e famiglie nell’approcciarsi a un mercato che in Italia attecchisce sempre meno. In tal senso, è interessante considerare anche un altro dato particolarmente significativo (e se vogliamo, preoccupante).

Il rapporto tra nuovo e usato a luglio è allarmente: per 100 nuove vendute, ne sono state rilasciate 226 usate. Praticamente più del doppio di quanto è accaduto alle vetture appena sfornate dalle fabbriche o quasi. Le motivazioni non solo sono economiche, ma anche tradizionalistiche. All’interno del mercato dell’usato si possono ancora trovare tante vetture alimentate a diesel e benzina. Pur essendoci uan forte crescita delle vetture ibride a benzina, ed è giusto segnalare anche questo, ciò dimostra un chiaro trend ben delineato sul da farsi e sul presente delle quattro ruote.
Se tradizionalismo e risparmio si combinano, è chiaro che viene fuori una certa preferenza per le alimentazioni tradizionali. Qualcosa che le nuove auto prevedono sempre meno rispetto al passato, complice la rivoluzione tecnologica che vede a capo le autovetture elettriche. In questo modo, se vogliamo, possiamo in parte spiegare e in gran parte comprendere la motivazione da associare a questo calo del mercato italiano. Se l’usato più passa il tempo e più si rinvigorisce, non possiamo dire lo stesso di ciò che nasce adesso nelle fabbriche di tutta Italia, Europa e mondo. Difficile affermare se e quando potrà esserci una svolta. Di sicuro, però, è necessario che le stesse aziende e governi mettano i cittadini in condizione di acquistare più auto nuove, perché sennò fra un anno o due parleremo semplicemente degli stessi problemi.
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