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Niente auto elettriche nel 2035: UE devastata, non se ne fa più niente

Impossibile riuscirci nei tempi previsti, l’UE getta la spugna sulle auto elettriche.
La transizione verso un parco automobilistico completamente elettrico in Europa entro il 2035 appare sempre più lontana dagli obiettivi iniziali fissati dalla Unione Europea. Nonostante una crescita costante della quota di mercato delle auto elettriche, i dati attuali dimostrano come la rivoluzione prevista sia tutt’altro che imminente, con numerosi ostacoli ancora da superare.
Secondo l’ultimo rapporto dell’ACEA o Associazione dei Costruttori Europei di Automobili, nel primo semestre del 2025 le vetture completamente elettriche hanno raggiunto una quota del 15,6% sul totale delle nuove immatricolazioni, segnando un incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sebbene positivo, questo dato evidenzia come ancora l’80% dei veicoli nuovi venduti non sia a propulsione esclusivamente elettrica. Le motorizzazioni tradizionali a benzina e diesel rappresentano ancora il 37,8% del mercato, mentre i veicoli ibridi – comprendenti HEV, MHEV e PHEV – occupano una fetta di mercato del 43%.
Questi numeri sottolineano le difficoltà incontrate nella diffusione delle BEV. In molti paesi, come Germania con il +35,1% ,Belgio con il +19,5% e Paesi Bassi con il +6,1%, si osserva una crescita significativa delle immatricolazioni di veicoli elettrici. Tuttavia, mercati importanti come la Francia hanno registrato un calo del 6,4% nelle vendite di automobili elettriche, segno di come il percorso verso l’elettrificazione non sia omogeneo nel continente.
Una sfida troppo ardua
Tra i principali ostacoli da affrontare vi è la carenza di colonnine di ricarica rapide e affidabili, un problema particolarmente sentito in Italia e nelle regioni meridionali dell’Europa. L’attuale infrastruttura non supporta adeguatamente la mobilità elettrica, specie per chi deve affrontare viaggi lunghi. Le automobili elettriche, inoltre, necessitano di software più avanzati per la pianificazione dei tragitti e la gestione dell’autonomia, elementi essenziali per aumentare la fiducia dei consumatori.
Un altro punto critico riguarda i tempi di ricarica, ancora troppo lunghi per la maggior parte degli utenti, che spesso preferiscono affidarsi a soluzioni ibride più flessibili e meno vincolanti. Questo spiega perché la quota di veicoli ibridi continua a dominare il mercato rispetto alle BEV.

Il sogno dell’UE si infrange – www.Mondo-Motori.it
La strategia originaria della UE prevedeva il divieto totale di vendita di nuovi veicoli con motore a combustione interna dal 2035, puntando a una quota di mercato del 100% per le auto elettriche. Tuttavia, l’ultima revisione del Green Deal europeo ha introdotto una significativa apertura, consentendo l’utilizzo degli e-fuel – carburanti sintetici compatibili con motori termici – e quindi la vendita di veicoli a combustione con alimentazione alternativa.
Questa modifica riflette un riconoscimento della realtà di mercato, che mostra la necessità di un approccio più flessibile e meno ideologico alla transizione energetica. La rivoluzione green, di conseguenza, si configura come un processo più graduale e articolato, in cui la coesistenza di diverse tecnologie di alimentazione diventa imprescindibile.
Le prospettive future dipendono anche dai progressi tecnologici: l’arrivo delle batterie a stato solido e delle colonnine di ricarica ultra-veloci, già utilizzate in paesi come la Cina con potenze superiori a 1.000 kW, potrebbe accelerare la diffusione delle BEV. Tuttavia, gli esperti concordano che il cambiamento dovrà avvenire in modo organico e naturale, senza imposizioni politiche rigide, tenendo conto delle diverse esigenze degli utenti e delle specificità dei mercati nazionali.
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