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Motore PureTech, non solo Stellantis nei guai: c’è chi è messo peggio
La cinghia a bagno d’olio del motore PureTech ha creato un danno d’immagine a Stellantis. E perché altri marchi hanno evitato lo scandalo? Ecco tutti i dettagli.

La nuova generazione di motore PureTech installato sulle auto di recente produzione di Stellantis è molto più affidabile del propulsore precedente. In pratica, è stata sostituita la vecchia cinghia con una catena di distribuzione molto più affidabile e sicura e, soprattutto, assolutamente meno soggetta a guasti e manutenzione dopo un certo numero di chilometri percorsi o di anni di utilizzo.
I guasti al motore PureTech di Stellantis, in particolare quelli in riferimento alla versione 1.2 a 3 cilindri, hanno, però, reso le cose molto complicate a tutto il gruppo automobilistico nato nel gennaio del 2021. Su tantissime auto sono emersi problemi molto gravi con la cinghia di distribuzione a bagno d’olio. Stellantis è corsa ai ripari richiamando centinaia di migliaia di auto, ma il danno d’immagine è stato molto grave.
Consumo eccessivo di olio dopo tanti chilometri percorsi, perdita di potenza dell’auto, insorgere di rumori strani e, nei casi più gravi, vere e proprie rotture al motore hanno mandato su tutte le furie i possessori di parecchie auto del gruppo con a capo John Elkann. Ma si sarebbe potuto evitare lo scandalo e correre ai ripari in anticipo? Ecco che cosa è emerso di recente.
Scandalo Stellantis sulle rotture dei motori PureTech. E le altre case automobilistiche? Tutta la verità
La cinghia a bagno d’olio non è stata usata solo dal marchio Stellantis negli anni passati. Diverse altre case automobilistiche importanti, come Volkswagen e Ford, avevano scelto di puntare su questa tecnologia che avrebbe dovuto assicurare zero problemi e una durata ‘eterna’ alla cinghia. Cosa è successo dopo?

In pratica, il marchio americano Ford aveva puntato su questa cinghia molto prima di Stellantis, adottando il nuovo sistema sui suoi propulsori EcoBoost già nel 2012. Anche Volkswagen sulle TDI aveva puntato sulla cinghia a bagno d’olio per quanto concerne la pompa dell’olio.
La differenza è che Stellantis ha reso questo elemento il vero e proprio fulcro dei suoi PureTech da 1.2 litri. Quando questo elemento ha iniziato a rompersi, intasando i vari filtri e condotti, ecco che la lubrificazione del motore è stata compromessa e sono iniziati a sorgere i gravi problemi per molti automobilisti. Ford e Volkswagen hanno capito in anticipo il tutto e sono passati immediatamente alla catena in sostituzione della cinghia a bagno d’olio.
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