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Incidente stradale, anche se hai ragione potresti dover pagare: cosa dice la Cassazione

Se pensi di uscirne con le ossa rotte solo fisicamente, aspetta di leggere che ti tocca fare. Devi pagare moltissimo.
Rimanere coinvolti in un incidente stradale è una delle cose più spaventose che possano accadere nei paesi civili, dove il fatto che guerre, catastrofi naturali ed altri orrori siano molto lontani – cosa di cui dovremmo essere grati ogni giorno – è controbilanciato dall’assurdità del fatto che, con tutte le misure di sicurezza esistenti, continuiamo a registrare un numero di questi episodi davvero elevato.
Sono migliaia in Italia gli incidenti stradali, purtroppo anche fatali, che avvengono ogni anno e non tutti sanno come devono comportarsi nel caso siano così sfortunati da rimanere coinvolti in questo tipo di evento, molto traumatico. Per fortuna, gli esperti sono sempre pronti a consigliarci, dagli assicuratori fino agli avvocati che tutti paghiamo.
Purtroppo, una volta superato lo spavento e ricevute le cure mediche, capita talvolta che ci troviamo pure a dover mettere mano al portafoglio. Ma come, potreste pensare, anche se l’incidente non l’ho causato io? Ebbene, ci sono dei casi in cui la batosta vera e propria arriva solo una volta usciti dall’ospedale!
La colpa è loro, paghi tu, sentenza assurda…
Quante volte vi hanno consigliato di guidare sempre come se tutti gli altri non fossero capaci a stare al volante? A vedere come guidano certi automobilisti, questo detto diventa davvero attuale ma non è che venga utilizzato tanto per dire. Una recente sentenza infatti fa capire quanto è importante che, alla guida della nostra auto, impariamo ad essere attenti anche a quello che fanno gli altri.

Un recente caso avvenuto a Cagliari ha portato all’emissione della sentenza 27/06/2025, n. 23939 che è assurda se consideriamo che la parte offesa, un motociclista, ha perso la vita, a causa di un guidatore che ha fatto – stando agli atti – retromarcia senza badare a chi arrivava. La difesa che ha spinto per tutelare questa persona ha insistito sul fatto che l’imputato non poteva sapere che il motociclista non avrebbe controllato che nessun’auto fosse impegnata in una manovra di qualche genere: “Il conducente, qualora si renda conto di avere alle spalle una strada che non rende percepibile l’eventuale presenza di un pedone, se non può fare a meno di effettuare la manovra, ha l’obbligo di controllare la strada, eventualmente ricorrendo alla collaborazione di terzi per consentirgli di fare retromarcia senza alcun pericolo“, è quanto emerso dal tribunale.
Ora, lungi da noi criticare l’operato di un giudice dato che abbiamo in mano solo informazioni di seconda mano sul caso. Ma questo ci ricorda in modo drammatico che anche se subiamo un incidente a causa di un comportamento sconsiderato, rischiamo comunque di passare dalla parte del torto: “‘L’utente della strada è responsabile del comportamento imprudente altrui, purché rientri nel limite della prevedibilità, in tal modo venendosi a temperare, in materia di circolazione stradale, il principio dell’affidamento”.
Un caso simile è quello di un pedone investito sulle strisce mentre era distratto, avendo per le mani lo Smartphone e non avendo controllato che non arrivassero auto prima di attraversare. Insomma, a volte, buon senso e logica sono i primi istinti da seguire, prima ancora di rispettare il CDS.
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