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Se mi fermano e non sono il regola con il bollo, cosa rischio? La legge si è espressa

Paura perché non hai pagato il Bollo? Ecco come capire se dovresti o non dovresti averla.
Il mancato pagamento del bollo auto può innescare una serie di conseguenze amministrative e fiscali che, se non affrontate tempestivamente, portano a procedure di riscossione coattiva e vincoli gravosi per il proprietario del veicolo. La normativa vigente specifica chiaramente i passaggi e i rischi connessi a questa inadempienza.
In caso di mancato pagamento del bollo auto, l’Agenzia delle Entrate o la Regione competente inviano al proprietario un avviso di accertamento, che costituisce il primo atto formale di richiesta del tributo. A partire dalla notifica, il contribuente ha 60 giorni di tempo per regolarizzare la posizione con il pagamento o per presentare un ricorso, che viene esaminato dalla Commissione Tributaria Provinciale qualora si ritenga di non dover nulla.
Se l’avviso viene ignorato, la posizione debitoria viene trasmessa all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’ex Equitalia, che procede con la notifica di una cartella esattoriale. In assenza di pagamento o opposizione entro 60 giorni dalla notifica, si attivano misure coercitive quali il pignoramento di un quinto dello stipendio o del conto corrente, e soprattutto il fermo amministrativo del veicolo.
Il fermo amministrativo comporta che il mezzo:
– non può essere utilizzato su strada;
– non può essere venduto, demolito o esportato.
Per revocare il fermo, è necessario saldare integralmente il debito e richiedere la cancellazione del vincolo presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Controlli delle forze dell’ordine e sanzioni per bollo non pagato
Contrariamente a quanto si possa pensare, il mancato pagamento del bollo auto non comporta sanzioni dirette nel contesto di un controllo stradale, in quanto le forze dell’ordine non hanno la possibilità di verificarne l’avvenuto pagamento al momento del fermo del veicolo. Pertanto, gli automobilisti fermati dalla Polizia Stradale non rischiano sanzioni amministrative immediate per la mancata corresponsione del bollo.
Ti fermano, cosa fare? – www.Mondo-Motori.it
La prescrizione del bollo auto scatta dopo 3 anni, calcolati a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta era dovuta. Questo termine si interrompe in caso di notifiche ufficiali di accertamento o cartelle esattoriali, che fanno ripartire il conteggio da capo.
In tema di esenzioni, la normativa tutela particolarmente alcune categorie:
– persone con handicap grave riconosciuto ai sensi della Legge 104/1992 e loro caregiver, inclusi genitori, coniugi e parenti a carico con reddito non superiore a 2.840,51 euro;
– proprietari di auto elettriche, che in molte Regioni godono dell’esenzione dal bollo per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione, con successiva riduzione del 75% rispetto ai veicoli a benzina; unica eccezione la Lombardia, dove l’esenzione è permanente.
Non sono invece ammesse all’esenzione le auto a benzina con cilindrata superiore a 2.000 cc e i veicoli diesel oltre i 2.800 cc.
Per quanto riguarda le vetture di interesse storico e collezionistico, quelle con età compresa tra 20 e 29 anni possono usufruire di una riduzione del 50% sull’importo del bollo, a condizione che siano in possesso del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica rilasciato dall’ASI o dai registri di marca. Per ottenere questa agevolazione, il proprietario deve aggiornare la carta di circolazione presso la Motorizzazione Civile allegando il certificato originale e una copia.
Queste disposizioni delineano un quadro chiaro sulle implicazioni amministrative di un mancato pagamento del bollo auto, sottolineando l’importanza di rispettare i termini e le condizioni previste per evitare conseguenze più gravi come il fermo del veicolo e l’aggressione patrimoniale da parte dell’amministrazione fiscale.
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