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Tesla: hacker 19enne “buca” la sicurezza di oltre 20 auto
Un giovane hacker sarebbe riuscito ad hackerare alcune auto della Tesla in dieci Paesi differenti: la Casa di Musk non ha fin qui replicato.
Nome: David Colombo. Età: 19 anni. Segni particolari: aver “bucato” i sistemi di oltre venti Tesla in dieci Paesi differenti. Il ragazzo, fondatore di una start-up di cybersecurity in Germania (che porta il suo stesso nome), sostiene di essere riuscito a bypassare le misure di sicurezza delle auto elettriche. Anche se non è in grado di assumerne totalmente il controllo intervenendo su volante e accelerato, saprebbe accenderle e attivare varie funzioni da remoto.
L’operazione, annunciata su Twitter, avverrebbe mediante un baco del software, per via della quale Colombo sarebbe capace di eseguire azioni a distanza, tra cui avviare il motore senza averne le chiavi, sbloccare le portiere e i finestrini, disabilitare i sistemi di sicurezza e, se il conducente è a bordo, usare i lampeggianti e accendere l’impianto stereo. Ognuno degli interventi appena menzionati, possono sortire situazioni potenzialmente pericolose, pure per gli altri utenti della strada.
Sebbene l’hacker non abbia chiarito la natura del problema, esso non andrebbe ricondotto a una vulnerabilità del programma sviluppato o all’infrastruttura di rete della Tesla, bensì dipenderebbe dalle modalità di settaggio, da parte dei proprietari, delle relative vetture. Eppure, a prescindere da ciò, la compagnia fondata e capitanata da Elon Musk non da poco.
Due ricercatori tedeschi avevano segnalato le stesse criticità nel maggio 2020
I “cinguettii” di Colombo hanno provocato innumerevoli reazioni, ma non della Casa, almeno finora; l’autore del fatto ha però comunicato di essere in contatto con la squadra di Tesla addetta alla sicurezza, che starebbe investigando sulla criticità e si sarebbe detta disponibile a ragguagliarlo sugli sviluppi. In ogni caso, i precedenti non mancano, tant’è che, nel maggio scorso, due ricercatori tedeschi hanno, per esempio, attaccato dei veicoli della società mediante un drone, prendendo il comando delle medesime funzioni segnalate da Colombo.
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