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Unrae interviene sui rincari auto: “Fake news”
Secondo l’associazione, i dati forniti dai media sia sui prezzi delle vetture sia sull’andamento del mercato non sono corretti.
L’Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, ha contestato le recenti notizie relative ai presunti rincari dei prezzi delle auto vendute in Italia. Secondo quanto riportato da alcuni articoli di stampa, i prezzi medi delle vetture sarebbero aumentati di circa 1.000 euro. Tuttavia, l’Unrae ha smentito questa cifra definendola fuorviante.
Secondo l’associazione, l’aumento medio reale sarebbe di 228 euro e non di 1.000, come invece affermato. “Il quadro reale è ben diverso da quello che, in modo artato e poco trasparente, si vuole presentare all’opinione pubblica“, ha dichiarato l’Unrae, accusando alcune testate di diffondere vere e proprie “fake news”.
Le precisazioni sui dati del mercato
L’Unrae ha fornito dettagli precisi sui dati del 2024, sottolineando che il fatturato delle autovetture è cresciuto solo dello 0,3%, passando da 46,79 a 46,91 miliardi di euro, e non del 3% come riportato erroneamente. Inoltre, il calo delle immatricolazioni è stato dello 0,5% e non dell’1%, con una crescita del prezzo medio di 228 euro, pari a un incremento dello 0,8%.
L’associazione ha evidenziato che i rincari non sono attribuibili a presunti aumenti dei listini o riduzioni degli sconti, ma piuttosto a un calo del canale del noleggio a lungo termine, solitamente caratterizzato da forti sconti. “Il calo di questo canale ha influito sulla media ponderata degli sconti, ma non significa che siano stati ridotti gli sconti ai clienti finali“, ha spiegato l’Unrae.
Le ragioni dietro l’aumento dei prezzi
Un altro tema affrontato dall’Unrae riguarda l’offerta di auto nei segmenti piĂą economici. Nonostante alcune accuse di scomparsa delle vetture sotto i 14 mila euro, l’associazione ha chiarito che nel 2024 queste auto hanno rappresentato circa il 5% del mercato, mentre quelle sotto i 20 mila euro hanno costituito circa il 30% delle vendite. L’Unrae ha inoltre specificato che nel 2024 sono stati immatricolati 24 modelli nel segmento A e 79 nel segmento B, rappresentando rispettivamente l’8,3% e il 48,1% del mercato.
Sul fronte dei rincari, l’associazione ha ammesso che gli aumenti ci sono stati, ma li ha attribuiti a fattori come l’integrazione di sistemi avanzati di sicurezza (Adas) e infotainment, oltre che all’aumento dei costi delle materie prime e della logistica. In particolare, i costi dell’energia e delle materie prime hanno subito rincari a due o tre cifre, mentre le difficoltĂ nelle catene di approvvigionamento globali sono state aggravate dalle tensioni geopolitiche. “Il valore di una vettura nel 2024 è nettamente superiore rispetto a quello di una del 2019, sia in termini di contenuti che di tecnologia“, ha concluso l’Unrae.
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