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Rincaro multe 2025: è arrivata la decisione del Governo
Secondo le norme vigenti dall’anno prossimo dovrebbero scattare gli aumenti per l’adeguamento all’inflazione. Ma sarà così?
Nel 2025 dovrebbero scattare gli aumenti biennali che secondo le norme previste nel Codice della Strada vengono applicati per adeguare all’inflazione gli importi delle multe stradali. Un adeguamento che fa parte del pacchetto di misure che rientrano nella Legge Finanziaria e nello specifico nel Decreto Milleproroghe. Comunque, c’è da dire che a prescindere dalla decisione del Governo, degli aumenti sono già stati previsti, e sono quelli che rientrano nel nuovo Codice della Strada che entrerà in vigore il prossimo 14 dicembre. Codice che prevede sanzioni molto più dure soprattutto per quelle infrazioni che sono considerate tra le cause più frequenti di incidenti gravi o mortali, come l’abuso di alcol o l’uso di stupefacenti da parte del conducente del veicolo.
Sanzioni più rigide per violazioni comuni
Le nuove regole inaspriscono le multe per chi guida in stato di ebbrezza o utilizza dispositivi elettronici mentre è al volante. Ad esempio, per un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, le multe variano da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente fino a sei mesi. Superati tali limiti, le sanzioni arrivano fino a 6.000 euro e la sospensione della patente può durare fino a due anni. Anche chi utilizza smartphone o tablet senza auricolari o vivavoce mentre guida rischia sanzioni tra 230 e 1.000 euro, con multe aggiuntive fino a 1.400 euro in caso di recidiva entro due anni. Queste misure, pur accolte favorevolmente dai sindacati dei consumatori, hanno suscitato riflessioni sulla necessità di ulteriori interventi per garantire anche una maggiore sicurezza stradale.
Gli aumenti del 2025 sono sospesi di un anno
Se alcune pene previste dal nuovo Codice della Strada sono più “pesanti” che in passato, il Governo ha però deciso di sospendere l’adeguamento biennale delle sanzioni amministrative previsto, posticipando ogni aumento al 2026. Questa decisione, inserita nell’ultima versione del decreto Milleproroghe, si aggiunge alle sospensioni già previste per il 2023 e il 2024, con questa dicitura: “in considerazione dell’eccezionale situazione economica è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati“. Grazie a questa misura, gli automobilisti eviteranno un rincaro stimato al 6% per il 2025. Secondo Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, senza questa decisione il governo avrebbe potuto applicare un incremento complessivo del 17,6%, includendo tutti gli anni di mancato aggiornamento dal 2020 in poi, con effetti significativi anche sulle infrazioni più comuni, come il divieto di sosta.
La decisione di rinviare l’adeguamento delle multe ha soddisfatto parzialmente i rappresentanti dei consumatori. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha espresso preoccupazione per il rischio di accumuli futuri: “Sospendere non basta, gli aumenti devono essere annullati”. Dona ha proposto di azzerare gli adeguamenti sospesi e limitare l’aggiornamento al biennio più recente per evitare rincari eccessivi nel 2026. Il tema resta al centro del dibattito pubblico, con richieste di maggiore chiarezza e interventi a favore degli automobilisti.
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