News
Ritiro della patente: la nuova regola che fa discutere
C’è l’accordo per estendere il divieto di guida: ecco dove. Intanto il ministro Salvini tuona contro le norme green sull’auto.
Il Consiglio Trasporti dell’UE ha approvato nuove regole sulla sicurezza stradale, la misura, proposta dalla Commissione Europea e già approvata dal Parlamento di Strasburgo, attende solo il via libera definitivo dal Trilogo.
Infrazioni gravi e nuove direttive
Tra le infrazioni che comportano queste sanzioni ci sono la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’eccesso di velocità (oltre 40 o 60 km/h), la guida pericolosa, l’uso del telefono senza vivavoce, nonché reati come lesioni e omicidio stradale. La nuova direttiva punta a uniformare le normative e garantire maggiore sicurezza sulle strade europee, evitando disparità di trattamento tra automobilisti di diverse nazionalità.
Cosa prevede la normativa?
La normativa prevede che, in caso di gravi infrazioni commesse in un Paese membro diverso da quello che ha emesso la patente, il ritiro o la sospensione vengano notificati entro 10 giorni. Successivamente, lo Stato di rilascio ha 15 giorni per decidere se estendere il provvedimento a tutto il blocco UE, con l’automobilista informato entro 7 giorni lavorativi. Esclusi i casi di sospensione inferiori a tre mesi con meno di un mese da scontare. Gli Stati membri potranno anche vietare la riemissione della patente per un determinato periodo.
Motori benzina e diesel: Salvini contro lo stop del 2035
Il meeting di Bruxelles è stato anche un’occasione per Matteo Salvini, ministro dei Trasporti italiano, di riaffermare l’opposizione allo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035. Salvini ha chiesto di anticipare al 2025 la discussione sulla revisione della norma, prevista per il 2026. Il vicepremier ha definito il provvedimento “un suicidio ambientale, sociale e industriale“, criticando i Paesi che, secondo lui, rischiano di favorire l’industria cinese a scapito di quella europea, con la Francia in prima linea. “Non siamo più soli nella battaglia a difesa del lavoro e della produzione industriale del settore automotive – ha concluso Salvini, – ma sono ancora troppi i Paesi che per ideologia, arroganza o ignoranza rischiano di distruggerlo“.
Clicca qui per iscriverti al nostro canale Telegram
Clicca qui per mettere "mi piace" alla nostra pagina Facebook
Riproduzione riservata © - MM