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L’Italia contro il bando endotermico 2035: Berlino decisiva
L’Italia sfida il bando delle auto endotermiche del 2035, ma la Germania sarà decisiva nel dibattito europeo.
Il governo italiano si prepara ad affrontare una delle questioni più delicate per il futuro dell’industria automobilistica: il bando delle auto endotermiche previsto per il 2035. Con l’appoggio della Lega e altri partiti della maggioranza, l’Italia si sta mobilitando per ottenere una revisione delle politiche europee, cercando di anticipare al 2025 la clausola di revisione del provvedimento.
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha recentemente fatto un passo importante partecipando a un summit organizzato dall’Ungheria, paese che presiede attualmente il Consiglio Ue. L’obiettivo italiano è chiaro: evitare il drastico stop alle vendite di veicoli con motore endotermico nel 2035, che secondo il governo potrebbe avere gravi conseguenze economiche e sociali.
L’Italia e la sfida al bando delle endotermiche nel 2035
Il dibattito si è intensificato soprattutto per via dei timori legati all’occupazione. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sottolineato che l’impatto del Green Deal europeo potrebbe mettere a rischio 70 mila posti di lavoro nella filiera automobilistica italiana. Per questo motivo, l’Italia chiede un approccio che valorizzi anche altre tecnologie, come i biocarburanti e gli e-fuel, per garantire una transizione sostenibile senza compromettere l’economia.
La Germania come ago della bilancia
Se l’Italia si sta muovendo con determinazione, il ruolo della Germania sarà cruciale per determinare l’esito del dibattito. Berlino ha sempre avuto un’influenza significativa nelle politiche industriali europee e, come ha dimostrato nel caso della deroga per gli e-fuel, può decidere le sorti di importanti dossier. La posizione della Volkswagen e le difficoltà del settore automobilistico tedesco hanno spinto anche la Germania a interrogarsi sulla fattibilità di una transizione totale verso l’elettrico entro il 2035.
Secondo il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, l’Italia non è più isolata nella sua posizione scettica. “Anche la Germania ha iniziato a sollevare dubbi sul tutto elettrico,” ha dichiarato Salvini, esprimendo fiducia in una possibile convergenza di interessi tra Roma e Berlino. Tuttavia, il peso di queste decisioni sarà sempre più influenzato da Berlino, nonostante la debolezza politica dell’attuale governo Scholz.
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