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UE e Cina: dialogo per evitare la guerra dei dazi
La Cina è pronta a dialogare con l’Europa per evitare una guerra commerciale sui dazi sulle auto elettriche.
La Cina si mostra aperta al dialogo con l’Europa per evitare una guerra commerciale centrata sui dazi sulle auto elettriche. Secondo fonti di Reuters, l’imminente decisione della Commissione europea su nuove barriere doganali potrebbe innescare una serie di colloqui tra i due blocchi. L’obiettivo di Pechino è di raggiungere un accordo che mitighi le conseguenze per la propria industria automobilistica.
Le ragioni dei nuovi dazi
L’Europa potrebbe decidere di innalzare i dazi sull’importazione di auto elettriche cinesi, attualmente al 10%, di un ulteriore 10%. Questa mossa, che sarà annunciata il 5 giugno, potrebbe costare ai costruttori cinesi circa 1 miliardo di euro, basandosi sugli attuali dati di vendita. Con la crescita delle attività cinesi in Europa, questa cifra è destinata a salire. Le nuove tariffe, che potrebbero variare tra il 9% e il 26%, entreranno in vigore a partire da luglio e potrebbero avere effetti retroattivi sui tre mesi precedenti.
Le conseguenze economiche
La Cina ha un forte interesse a mantenere elevate le esportazioni verso l’Europa, essenziale per i suoi costruttori di auto elettriche. Allo stesso tempo, Bruxelles deve evitare un deterioramento delle relazioni con Pechino, considerando l’importanza del mercato cinese e della filiera locale dell’elettrico per le case automobilistiche europee, in particolare quelle tedesche, che sono fortemente contrarie a qualsiasi forma di protezionismo.
Le proposte di Pechino
In vista di un possibile negoziato, la Cina ha già iniziato a elaborare alcune proposte. Sebbene abbia minacciato di aumentare i suoi dazi al 25%, Pechino ha anche suggerito la possibilità di ridurli dall’attuale 15% al 10%. Questo gesto rappresenta un’apertura da parte cinese, lasciando agli europei la decisione finale su come procedere. Analisti e osservatori prevedono che entrambe le parti cercheranno un accordo per evitare ripercussioni negative su entrambi i blocchi economici.
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