Sport
Scandalo in F1: il presidente della FIA indagato per interferenze
I dettagli dello scandalo che coinvolge Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, accusato di interferenze nel GP F1 d’Arabia Saudita.
Nelle ultime settimane, la F1 è stata travolta da una serie di eventi degna di un episodio aggiuntivo della celebre serie “Drive To Survive”. Dopo le vicende che hanno visto protagonista Christian Horner, un nuovo scandalo ha colpito il vertice della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), portando sotto i riflettori il suo presidente, Mohammed Ben Sulayem. Quest’ultimo è attualmente oggetto di indagini per un’accusa di presunta interferenza che avrebbe alterato il risultato finale di un Gran Premio (GP) della passata stagione.
L’intervento contestato
La questione è esplosa quando la BBC ha rivelato l’intervento di Ben Sulayem al termine del Gran Premio d’Arabia Saudita. Il presidente della FIA è accusato di aver annullato una penalità inizialmente assegnata a Fernando Alonso dell’Aston Martin. Durante un pit stop, il team di Alonso avrebbe dovuto affrontare una penalità di cinque secondi, ma un contatto prematuro da parte dei meccanici ha scatenato un’ulteriore penalità di dieci secondi, aggiunta al tempo finale di gara del pilota. Secondo le accuse, Ben Sulayem avrebbe esercitato pressioni su Abdullah bin Hamas bis Isa Al Khalifa, vicepresidente della FIA per il Medio Oriente e il Nord Africa, per revocare la penalità, restituendo ad Alonso il terzo posto conquistato.
Un’indagine impegnativa
Il caso è salito di tono a seguito della divulgazione di un rapporto redatto da un funzionario della FIA e indirizzato al suo comitato etico. Ora spetta a quest’ultimo organo affrontare la situazione delicata, con l’obiettivo di chiarire i fatti entro le prossime sei settimane. Questa indagine rappresenta un momento critico per la credibilità e l’integrità dell’ente che governa la Formula 1, mettendo in luce le dinamiche di potere e le sfide etiche all’interno del mondo del motorsport.
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