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Caro carburanti, la mossa del Governo: bonus di 80 euro, ecco a chi spetterà
Il Governo avrebbe intenzione di anticipare il bonus benzina da 80 euro al mese per le famiglie a basso reddito.
La crescente pressione sul costo dei carburanti ha portato all’attenzione delle alte sfere governative la necessità di intervenire in modo deciso e tempestivo. A tal proposito, la prossima riunione del consiglio dei ministri, prevista per il 25 settembre, potrebbe essere il momento cruciale in cui verranno discusse ed eventualmente approvate misure volte a contenere l’onda d’urto dei prezzi alla pompa.
Secondo quanto riferito da importanti fonti di informazione, come il Sole 24 Ore, l’attuale esecutivo guidato dalla Meloni sembrerebbe intenzionato a non attendere la fine dell’anno per prendere decisioni concrete, proponendo interventi d’emergenza. Tra le misure più attese, spicca quella del bonus benzina di 80 euro mensili, pensato per sostenere le famiglie che versano in condizioni economiche più precarie.
Chi avrà il bonus di 80 euro?
Questo bonus, se confermato, verrebbe accreditato attraverso la social card “Dedicata a te”, una carta prepagata già destinata alle famiglie con un reddito ISEE inferiore ai 15.000 euro, e che già fornisce un sostegno economico di 382,50 euro.
Ma non solo le famiglie potrebbero beneficiare delle prossime misure. Le imprese dell’autotrasporto, infatti, potrebbero godere di un rinnovo del credito d’imposta sul gasolio, che potrebbe raggiungere fino al 28% per l’anno 2024.
Naturalmente, ogni intervento ha un costo. Stando alle prime stime, l’investimento complessivo del governo per sostenere questi provvedimenti dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro. Tuttavia, la cifra finale potrebbe variare in base alle effettive risorse disponibili nelle casse dello Stato.
La prossima settimana, dunque, si preannuncia densa di appuntamenti e decisioni. Oltre alla riunione del 25 settembre, il 28 è prevista una discussione riguardo la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza. In mezzo, il confronto già programmato tra governo e sindacati il 22 settembre, come ribadito dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
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