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Bivio Volkswagen: la rivoluzione elettrica e l’urgenza di tagli profondi
Gli ostacoli dell’evoluzione elettrica, errori passati e la necessità di tagli: la rivelazione Volkswagen che scuote l’industria.
È un periodo turbolento per la Volkswagen, impegnata in una transizione delicata verso la mobilità elettrica. L’operazione, già complicata di suo, si scontra con gli errori commessi dalla precedente gestione, sotto la guida di Herbert Diess. Recentemente, alcune fonti tedesche, incluso l’Handelsblatt, hanno rivelato quanto accaduto durante un incontro interno che ha coinvolto oltre duemila dirigenti. Le parole di Thomas Schäfer, l’attuale responsabile del marchio, hanno reso l’atmosfera incandescente.
“Il nostro futuro è in bilico“, avrebbe dichiarato Schäfer, usando un linguaggio forte e persino allarmante, come se affermasse “il tetto è in fiamme“. Schäfer ha esposto la cruda realtà dei problemi che affliggono Volkswagen, instando i dirigenti a porre un freno alle spese incontrollate. “I costi sono troppo alti in molte aree“, avrebbe affermato il manager, sottolineando la gravità della situazione.
Il grido d’allarme
Schäfer non si è limitato a delineare i problemi: ha proposto soluzioni, seppur drastiche. Ha chiesto ai partecipanti di “stringere la cinghia“, preannunciando un periodo “molto duro” nei prossimi mesi. Tra le misure da adottare, ha menzionato l’introduzione di nuovi “programmi di performance“, già in discussione in seno al consiglio di gestione. Questi programmi avrebbero l’obiettivo di ridurre i costi di Volkswagen fino a 10 miliardi di euro nel prossimo triennio.
Non solo economia, però: Schäfer ha evidenziato la necessità di cambiamenti strutturali. Ha esortato i manager a semplificare e velocizzare i processi: “Le nostre strutture e i nostri processi sono ancora troppo complessi, lenti e inflessibili“. Una sorta di “ultima chiamata” per un’azienda che vuole rimanere competitiva in un mercato in rapida evoluzione.
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