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Audi, cambio di guardia: Döllner rimpiazza Duesmann
Il marchio Audi ha un nuovo amministratore delegato, con l’uscita di scena di Markus Duessman, sostituito da Gernot Döllner.
Si cambia in casa Audi. Markus Duesmann non sarà più l’amministratore delegato del marchio a partire dal prossimo 1° settembre, quando sarà sostituito dal suo successore, Gernot Döllner. La notizia arriva in maniera inaspettata, perlomeno nelle tempistiche. Perché il fatto che il gruppo Volkswagen fosse contrariato dei risultati raggiunti dal brand era assodato.
Solo pochi giorni fa il numero uno del conglomerato, Oliver Blume, aveva manifestato tutta la propria delusione, in riferimento alla transizione elettrica. Che ha conosciuto significative battute d’arresto nel recente periodo, al punto da aver dilapidato il vantaggio competitivo accumulato in precedenza su BMW e Mercedes. Mentre le rivali hanno saputo comporre in un lasso di tempo relativamente breve un portafoglio di assoluto rispetto, il Costruttore dei Quattro Anelli ha accusato un ritardo.
Colpa anche dei problemi di software di Cariad, rei di costare lo slittamento di alcune importanti uscite in programma. Attualmente la famiglia prevede appena due vetture e altrettanto arriveranno durante il 2024. Quando le redini verranno tirate dal neo ceo, chiamato a occuparsi del processo di ristrutturazione.
Si tratta di uno dei fedelissimi di Blume, avendo lavorato sotto la sua direzione tra le fila di Porsche, dove si è occupato dello sviluppo di diversi concept e della Panamera. Nel 2021 Diess lo aveva richiamato alla base per delineare le strategie del colosso di Wolfsburg. Quello appena ottenuto è l’apice della carriera di Döllner, entrato nelle fila di VW nel 1993, dopo una laurea in ingegneria meccanica.
I motivi dell’addio
Comunicazioni ufficiali sui motivi del congedo di Duesmann non sono stati forniti in maniera ufficiale. Secondo quanto sostengono fonti vicine, avrebbe pagato i rapporti ormai logori con alcune figure di rilievo del Consiglio di amministrazione, nonché il rendimento in Cina e negli Stati Uniti, giudicato insoddisfacente.
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