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Mercedes One-Eleven: l’auto del futuro che si ispira al passato
Il centro stile californiano della Stella presenta la Mercedes One-Eleven, una showcar che si proietta al futuro prendendo spunto dal passato.
Non si vive solo di ricordi. Ma è anche vero che senza i ricordi il mondo sarebbe molto meno colorato. La nuova concept Mercedes One-Eleven richiama visibilmente i prototipi della serie C111, i quali, partoriti tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno consentito al Costruttore tedesco di lanciare soluzioni inedite, in grado di scrivere la storia. Erano, infatti, un laboratorio su quattro ruote, con idee quali le gullwing doors, uno schema di sospensioni preludio al multilink e motori dalle performance esaltanti.
Tra ieri e domani
“Il nostro obiettivo non è creare stile, ma vere e proprie icone. Questa è la differenza tra il design mainstream e quello di lusso”, spiega Gorden Wagener del centro stile californiano occupatosi della showcar, a trazione, ça va sans dire, elettrica. Dalla C111 attinge, comunque, parecchie soluzioni, tipo le due prese d’aria lungo il cofano, il muso che scende in maniera decisa, le portiere dall’apertura ad ali di gabbiano e i gruppi ottici circolari. La tonalità bicolore arancione e nera costituisce, anch’esso, un tributo al passato, mentre le superfici si discostano dai canoni estetici di allora, in favore di quelli contemporanei, dove è quasi un obbligo averle lisce e sinuose.
La Mercedes One-Eleven reinterpreta in chiave moderna i fasti di allora. Lo capisce pure dall’attenzione riposta verso l’ambiente, con l’utilizzo di materiali come il poliestere riciclato. Il display, che copre il cruscotto a tutta larghezza, ha uno stile grafico che si colloca esattamente a metà tra il futuristico e il retrò. Inoltre, vengono sfruttate le potenzialità della realtà aumentata: indossando un visore, il conducente ha la facoltà di usufruire di funzionalità ad hoc e di consultare diverse informazioni utili.
Il powertrain della Mercedes One-Eleven prevede due motori a flusso assiale, realizzati dalla Yasa, promettente società esperta in tali soluzioni, acquisita da MB due anni fa. Stando alla Casa, a parità di potenza i propulsori pesano e occupano spazio nella misura di appena un terzo rispetto ai moduli elettrici attuali.
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