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RePowerEU: l’iniziativa Europea per rivoluzionare l’energia solare
Un piano audace RePowerEU per l’energia solare fotovoltaica: la sfida dell’Unione Europea per superare ostacoli burocratici e normativi.
Le cifre riguardanti il potenziale solare dei tetti italiani sono sorprendenti: 763,53 km2, di cui 410 km2 appartenenti ad edifici residenziali e il restante a strutture agricole, industriali e commerciali, il nuovo piano RePowerEU vuole rivoluzionare tutto. Anche considerando una certa percentuale inutilizzabile per ragioni architettoniche, tecniche o estetiche, si potrebbero generare quasi 90 TWh/anno, coprendo circa il 30% del fabbisogno elettrico del paese.
Il piano RePowerEU, messo in atto dall’Unione Europea, intende spingere l’espansione dell’energia pulita, collegando alla rete oltre 320 GW di nuova potenza fotovoltaica entro il 2025, piĂą del doppio dei livelli attuali, e quasi 600 GW entro il 2030. Tuttavia, il piano deve affrontare limitazioni, principalmente burocratiche e normative, che ostacolano il pieno sviluppo dell’energia solare.
Un cambiamento normativo necessario
La Can Europe non si limita a promuovere un sistema in cui cittadini e comunitĂ energetiche sono in grado di autosostenersi, ma si propone di integrare completamente la futura rete elettrica tra il pubblico e il privato. Un’analisi del Joint Research Center Europeo ha mostrato che l’energia solare generata dai tetti nell’Unione Europea potrebbe potenzialmente produrre 680 TWh di elettricitĂ all’anno (pari al 24,4% dei consumi basati sui livelli del 2016), dando vita a un’ambiziosa visione di integrazione tra edifici e veicoli elettrici.
La roadmap di Can prevede almeno 5 milioni di nuove ristrutturazioni di edifici e altrettanti nuovi pannelli solari residenziali. Tuttavia, la situazione nei diversi paesi europei è variabile, con carenze significative in molti di essi in termini di fotovoltaico residenziale. Nel caso dell’Italia, una delle maggiori criticità è l’assenza di una strategia integrata a livello nazionale, soprattutto per quanto riguarda gli edifici pubblici. Le comunitĂ energetiche, tuttavia, rappresentano un punto di forza, potendo costituire un asso nella manica per un futuro elettrico sostenibile a tutto tondo.
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