Tesla: un crossover compatto dal Messico per conquistare il mondo

Tesla avrebbe intenzione di lanciare sul mercato un crossover compatto inedito, da affidare alla Gigafactory in Messico.

Cosa bolle nel pentolone della Tesla? La Casa automobilistica statunitense, specializzata nella fabbricazione di modelli avveniristici, avrebbe in serbo oggi un nuovo crossover compatto, basato sull’architettura Gen-3 EV. Stando alle ricostruzioni di Autoevolution, la creatura di Elon Musk dovrebbe prendere gli stilemi della Model Y per dare vita a qualcosa di inedito. Tra lei e un altro modello non meglio specificato, l’obiettivo sarà di superare i 5 milioni esemplari l’anno. Le dichiarazioni fanno seguito a quanto dichiarato dal tycoon sudafricano negli scorsi giorni, durante l’incontro con gli azionisti.

Sulla base di un lavoro di rendering della stessa azienda, Autoevolution si è preposta di immaginare una versione finale, capace di stupire la platea, che sia composta da semplici appassionati o da addetti ai lavori. L’idea alla radice è di allontanarsi dalle consuete soluzioni disponibili in commercio, cavalcando il trend positivo degli ultimi anni.

Quello dei crossover compatti è uno dei segmenti che gode di migliore salute e, di conseguenza, mettervi piede sarebbe tutto fuorché una mossa sorprendente. Manco a dirlo, si tratterebbe di un mezzo a batteria, in linea con le direttive dei Governi di ogni parte del mondo, compresa l’Europa e l’Italia.

Mire globali

Qualora il corpo vettura prospettato dal sito fosse fedele alla realtà, allora sarebbe facile paventare l’ingresso nel Vecchio Continente. Stando ad alcune voci ricorrenti, non rappresenterebbe una semplice autovettura, quanto semmai un robotaxi, dal look difforme dalla tipica monovolume.

Per quanto riguarda la possibile data di uscita, forse al lancio manca meno del previsto. Difatti, il Costruttore sta attualmente definendo il completamento dei lavori della Gigafactory in Messico. Dopodiché, verrebbe il turno di realizzare il primo prototipo, tenendo conto dei costi produttivi, che verrebbero sensibilmente contenuti in confronto alla Gen-2.

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