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Aston Martin DBS 770 Ultimate: meglio non provocarla
L’Aston Martin DBS 770 Ultimate riscrive il primato della Casa come bolide più potente di sempre: si guida una meraviglia, ma non provocatela.
770 cavalli e non sentirli. Lungo le strade delle Midlands, l’Aston Martin ha consentito alla stampa mondiale di guidare la DBS 770 Ultimate, la più potente costruita a Gaydon. Nonostante un prezzo monstre di 400 mila euro, le 499 unità sono andate a ruba, sold-out in un batter di ciglia. Visto il periodo, potremmo dire che compongono una famiglia reale su quattro ruote. A dispetto della forza esuberante, il propulsore non fa le bizze, pronto per essere addomesticato nel giro di pochi istanti. Presto vi si prende confidenza, anche più delle previsioni iniziali.
I 770 cavalli e i 900 Nm di coppia motrice massima non le tolgono nulla come handling
I 770 cavalli, un motivo di vanto tanto da essere stati indicati pure nel nome, e i 900 Nm di coppia motrice massima non tolgono il fatto che il dodici cilindri è delicato. Gli standard raggiunti risultano il frutto di un’accurata fase di studio, soprattutto nel comparto elettronico, curato con maestria assoluta, ma anche degli interventi apportati sulla base della Superleggera. Se ti ci si siedi sopra hai la sensazione di essere su un trono, possente come solo un re sa essere.
Perché anche se per pesare pesa (1.845 kg a voler essere precisi), permane la sensazione di avere tra le mani il destino del mondo o, quantomeno, del bolide. Delle tre modalità del powertrain (le stesse delle sospensioni), spicca la Sport+, che le conferisce il massimo slancio. Ciononostante, mentre si sta al volante è quasi possibile percepire la consistenza della strada. Eppure, una volta finito di utilizzarla, a prescindere dal sentiero percorso, sembra di non avere compiuto il benché minimo sforzo, grazie alla cura certosina riposta nella ripartizione dei pesi (51:49).
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