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Stellantis, Tavares scettico sugli e-Fuel: stoccata all’Unione Europea
Carlos Tavares non è del tutto convinto della decisione dell’Unione Europea di concedere una deroga agli e-Fuel.
Carlos Tavares punta di nuovo il dito contro le istituzioni Ue, dopo la decisione di concedere una deroga agli e-Fuel, tanto reclamata dalla Germania, che ha avuto la meglio nel braccio di ferro con la Commissione Europea. Raggiunto dal magazine Autocar, il numero uno del gruppo Stellantis si è detto favorevole all’introduzione dei carburanti sintetici, ma solo in parte. Difatti, l’eccezione rischia, a suo dire, di aggiungere “confusione al caos”.
Le perplessità del numero uno di Stellantis
“Il primo scenario è che non si rompano i paradigmi – ha dichiarato il top manager di Stellantis -. In questo caso siamo al sicuro e continuiamo a spingere i veicoli elettrici. Il secondo scenario è che gli e-fuel rompano i paradigmi. Che cosa facciamo in questo caso? Prima del divieto, abbiamo ancora 12 anni, giusto? Cosa succede se si escogita una svolta e si dice che abbiamo trovato un modo per ridurre enormemente i costi di produzione degli e-Fuel? Ho le risposte a queste domande? No. Ma questo è il grande problema: per attuare la strategia attuale sono necessari 20 anni”.
Tavares ha, quindi, proseguito: “Dal canto nostro ci siamo assicurati che i nostri motori siano compatibili con gli e-Fuel, per ogni evenienza. Ora aspettiamo che le parti interessate dimostrino che siano davvero carbon neutral e che un giorno i costi possano essere allo stesso livello dei carburanti tradizionali. Ma se ci fosse una svolta? Cosa faremo con le gigafactory? Cosa facciamo con tutta la trasformazione che abbiamo fatto come industria, chi pagherà per questo?”.
“I politici sono da rispettare, ma non sono davvero sicuro che stiano ascoltando – ha aggiunto il dirigente lusitano -. Sto solo condividendo questa osservazione, non in modo aggressivo, perché non vorrei essere un leader politico al giorno d’oggi. Penso che sia un lavoro impossibile. Quindi li rispetto. Ma allo stesso tempo, se nessuno pone le domande difficili, allora chi lo farà?”.
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