Sport
L’enigma dell’eredità di Niki Lauda: la vedova Birgit nel mirino
L’oscura battaglia legale per il patrimonio dell’ex campione di Formula 1, lo scomparso da tempo Niki Lauda.
L’ombra del mistero aleggia sulla disputa per l’eredità di Niki Lauda, scomparso nel maggio 2019 a 70 anni. L’ex pilota austriaco aveva istituito una Fondazione privata a favore degli eredi, tra cui la moglie Birgit Wetzinger e i figli nati da due matrimoni. Nel 2022, Birgit aveva avviato un’azione legale contro la Fondazione, chiedendo per sé una quota del 16,5% dell’eredità, pari a circa 30 milioni di euro.
La vicenda ha preso una piega inaspettata il 19 aprile scorso, quando è iniziato il processo presso il Tribunale di Vienna. Durante l’interrogatorio, l’avvocato e amico di Lauda, Hans Asenbauer, ha accusato Birgit Wetzinger di essere un’erede indegna e di appropriazione indebita di beni appartenuti al campione.
Quando arriverà la sentenza
Al centro del contendere, una collezione d’arte e gioielli di valore inestimabile. Secondo Asenbauer, la vedova avrebbe sottratto indebitamente questi oggetti dal patrimonio di Lauda. Birgit ha respinto le accuse, sostenendo di aver acquistato personalmente gli oggetti in questione.
Fonti vicine alla vedova riferiscono che Birgit riceverebbe 6.000 euro mensili dall’eredità, oltre a coprire le spese per le proprietà di Vienna e Ibiza, le rette scolastiche dei figli e le spese per il personale domestico e le auto. Tuttavia, Birgit perderebbe il diritto al mantenimento in caso di nuovo matrimonio.
La sentenza non è attesa prima dell’estate, e l’intera vicenda sembra avvolta in un alone di incertezza. La battaglia legale per l’eredità di Niki Lauda si sta trasformando in un intricato enigma, con una vedova al centro di pesanti accuse e un avvocato che lotta per difendere il patrimonio del campione scomparso.
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