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Cambio manuale, potrebbe non essere la fine: chi lo salverà
Il destino del cambio manuale potrebbe non essere segnato così come sembra: una fetta di consumatori forse lo metterà in salvo.
La transizione elettrica porterà all’estinzione del cambio manuale. O forse no. Forse i più giovani lo manterranno in vita. Che in America ne hanno all’improvviso aumentato le richieste.
“Alla guida, non posso tenere in una mano una fredda, deliziosa granita, o almeno farlo in sicurezza. Ma nonostante l’inconveniente, amo il cambio manuale. Amo la sensazione di gestire la mia auto, non solo di guidarla”. Lo scorso agosto, come riportato dalla Repubblica, recitava così un articolo pubblicato sul prestigioso magazine pubblicato The Atlantic, titolato sulla “fine del cambio manuale”.
Il report di J.D. Power
A dispetto dell’avanzata dei bev, le nuove generazioni avrebbero mostrato un crescente interesse nei confronti del cambio manuale. Una doppia sorpresa, se si considera la storica riluttanza negli States ad adoperarlo. Nell’indagine, condotta dalla società di ricerca J.D. Power, si rileva un trend al rialzo.
Gli esemplari acquistati oltreoceano con il cambio manuale erano pari 0,9 per cento del totale nel 2021, poi salito all’1,2 per cento nel 2022, per arrivare all’1,7 per cento in apertura del 2023. Incuriosita dai numeri, il Wall Street Journal ha cercato di vederci a fondo sulla questione e ne è uscita con un’altra rivelazione interessante: lo reclamano i ragazzi.
Un utente su quattro della Mazda MX-5, nota negli Usa con il nome di Miata, che si avvale del terzo pedale, quello della frizione, è Under 35. Oltre il 50 per cento degli acquirenti della Acura Integra, dotata di trasmissione manuale, rientra nella fascia anagrafica tra i 18 e i 46 anni. Uno studio condotto da BMW, sempre riportato dal Wall Street Journal, rileva che “due terzi degli intervistati fra i 18 e i 34 sono impazienti di imparare come si guida un cambio manuale”. E non si lasciano dissuadere dal fatto che, nella maggior parte dei casi, è un optional, implicando, dunque, una spesa aggiuntiva.
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