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Le multe sono nulle se l’autovelox non è segnalato, lo dice la Cassazione
Con l’ordinanza 29595 della Seconda sezione civile la Cassazione dà ragione ad un automobilista che lamentava l’assenza di segnalazione di un autovelox mobile.
Gli scout speed, ovverosia gli autovelox mobili installati ad hoc dai vigili sui tratti stradali considerati “caldi”, devono essere segnalati. Pena la nullità della multa. Lo ha deciso la Cassazione con una sentenza destinata ad avere conseguenze importanti e immediate. Prima fra tutte: in un futuro molto prossimo le forze dell’ordine dovranno installare, contestualmente allo scout speed, anche una scritta visibile in lontananza dagli automobilisti. Questo, ovviamente, per non farsi sommergere da ricorsi che citeranno propria l’ultima sentenza della Cassazione in merito.
Nei fatti a far nascere la questione è stato un automobilista di nome Claudio L. La multa, a suo dire ingiusta, l’aveva ricevuta nel 2015, proprio da un autovelox mobile. Nel tratto che segnava come limite di velocità 70 chilometri orari, l’incauto autista stava viaggiando a 85. Ne è nata una questione giuridica dove prima il giudice di pace di Belluno, poi la Cassazione, hanno dato ragione all’automobilista.
Alle forze dell’ordine, che citavano il regolamento del codice della strada, ha risposto il verdetto della Cassazione: “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi” – continua – “le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno.” Proprio quest’ultimo passaggio è fondamentale. La Corte ha difatti affermato la maggiore importanza di una norma di rango superiore, proveniente direttamente dall’esecutivo, rispetto ad una di rango inferiore. Un principio cardine della nostra giurisprudenza.
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